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Pubblicata il 22/03/2014
siamo la polvere
delle stelle
lontane,
che stanno
per un milione degli anni,
che e’stata
portata
dai venti
molto lontano,
mescolata
in un modo strano
con l’acqua e la terra,
calmata dalla sera,
cotta al forno,
mentre avvolgiamoci
con il sale,
salati
dai sali
dei mari profondi,
dentro i mondi,
che, si’ , che assaggiamo,
li diamo
un pensiero,
pero’ non li vede nessuno,
perche’ e’ quasi non-vero,
e gli occhi, appena luminati
dalle stelle perse
dai pianeti abbandonati,
che assomigliano al Marso,
apparso
nei nostri desideri,
e dagli annelli
che girano attorno
chiamandoci indietro,
come un fragile vetro,
al posto che non si puo’ trovare,
e con il tricolore
dei cuori
delle speranze,
anzi,
non possono superare
le emozioni,
i doni
dei sensi, cosi’ raffinati,
che mai stanno legati
alle parole,
e, anche, se ne duole,
facciamo
i piani,
che ingannano le menti,
con molto strani
elementi...
e, ogni tanto,
facciamo i piani
di volare via,
in vano.

ivan Petryshyn
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