Andrea in questa ci vedo un po' di rassegnazione e tristezza ,ma conoscendoti ti sei immedesimato , tirando fuoi un ennessimo capolavoro ,una delle cose che chiedo prima di addormentarmi ,e' che il mio Dio vegli sempre su persone come te ,perche' io ci conto e non sai quanto indifferentemente, che sia maschio o femmina ,un salutone
Ancora una volta fai una profonda analisi introspettiva, alla ricerca di qualcosa che rompa l'ineluttabile monotonia dell'esistenza. Vivere non è stare immobili, ma procedere e viaggiare. E' vero, ma non sempre lo si può fare. Andiamo avanti, Andrea, sicuri che ci saranno nella nostra vita momenti di esaltazione, come anche tristi ripiegamenti. Ti abbraccio
Quest'oggi,dopo questa lettura, avrò molto da pensare. Bravissimo,davvero
Ti ringrazio sempre delle tue buone parole della generosità, pur non pregando io tengo sempre nei pensieri chi sento amico e chi sento vicino, questo testo non voleva essere triste a dire il vero, nè rassegnato, anzi voleva sottolienare che nonostante le difficoltà, invece di chiudersi e credere che stare immobili nel proprio dolore o qualunque sia il problema è sbagliato, ma bisogna vivere quel travaglio e superarlo, quindi questa poesia è un canto di speranza...ti ringrazio e abbraccio, andrea
sapevo avresti compreso caro amico, Ignazio che dire di più...grazie ti abbraccio,andrea^^
Spero che i pensieri non ti abbiano occupato in modo negativo cara elena, ti ringrazio davvero, un carissimo saluto a te, andrea^^
la tua tristezza mi coinvolge tanto , delle volte non riesco a esprimere il mio parere , ma posso dirti che mi ritrovo in molti tuoi scritti . scusa se non faccio una spiegazione alle tue parole perche' mi colpiscono troppo. pupetta.
ti ringrazio cara pupetta, quando un sentimento è sincero le spiegazioni non servono, grazie davvero, andrea^^
Le ossa delle parole sono fragili...condivido! Piaciuta. :-) Anna.