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Pubblicata il 02/03/2014
Se mi chiedessi di andare
nel giallo delle foglie al vento
come allora non saprei dove
immobile con la tenerezza nel cuore
senza riuscire a salvare
la fragilità caduta in volo
il senso della vita tra cielo e suolo.
mai partito adagio l’addio
ai piedi dell’ora
che al tempo tace
quando la bugia smette di far male
frantumando il suo lato cielo.
folle, folle spirito, istinto puro
mi dicesti tu, ricordo il giorno
cavalcando nel sogno il nostro mondo
vestito d’onda con la felicità in pugno.
e nel fuoco del nostro domani
la pelle ha corpo piagato di fede
sacro respiro, illogico cedere
simile al profanare che scava
strappando dal petto l’amore
tra tutti il gesto più estremo,
il sentire cieco, il tentativo d’andare
con l’anima oltre la fine del tempo,
ingannandosi d'essere unione e incanto
casa nella resa d’un pianto.
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stupenda, come del resto tutti i tuoi scritti , hanno un fascino particolare. pupetta.

il 02/03/2014 alle 10:27

Poesia di una profondità rara, rarissima.

il 02/03/2014 alle 14:44

poesia dai particolari profondi ,un saluto

il 02/03/2014 alle 18:14

profondità, originalità, eleganza: questa la tua poesia, Rosi..un saluto, Julita...

il 02/03/2014 alle 23:06

Molto intensa come lo sono quasi tutti i toiu scritti che sanno sempre emozionare marinella

il 03/03/2014 alle 15:09

visceralmente bella ed intensa cara rosi, ti abbraccio, andrea

il 03/03/2014 alle 16:52

Sì ho letto i vostri commenti! Pensate che io scriva della bella poesia? Non mi aiutate! Non ho bisogno di conferme ma di migliorare...

il 05/03/2014 alle 01:06