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Pubblicata il 28/02/2014
vivo nel ricordo dei giorni
dal sapore di pane e acqua-sale
di uve dolci, rosse come rubini
che adornano fanciulle saracene.

mio padre aveva una vigna
– dal nome buffo,
che strappava sorrisi –
poco più grande di un lenzuolo
di lino,
e ne faceva un vino ambito dagli dei
e dagli artieri che stavano in città.

era un sovrano, mio padre,
nel suo podere,
con solo sette filari di primitivo,
e a guardia del suo piccolo tesoro
aveva posto, per sentinella, un ulivo.

mia madre si attardava
a raccogliere acini appassiti
che l’indomani
avrebbe imprigionato
in una pagnotta fragrante
dal vago sapore della felicità.

mi rivedo avanzare, nel sogno ricorrente,
tra i filari roridi di brina,
tra i tràini ed i tini di uve traboccanti,
e voci di donne tra risate e canti.

ora che il tempo stratifica memorie,
come cortecce che denunciano anni,
ripenso spesso a quel dito di vino
che riscaldava il cuore
e appannava il bicchiere,

come se fossi ancora piccolina
con i miei cari, intorno ad un braciere.
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stupenda poesia memoriale, un recupero della semplicità e spontaneità dei tempi passati e dell'infanzia, mi ha ricordato quando andavo da mia nonna...questo ricordo tuo è più che divino sapori ed immagini avvolgono e velano di nostalgia per tutti coloro che hanno avuto infanzie serene e legate a quelle semplicità che oggi vengono sempre più bistrattate...ti abbraccio cara anna, andrea

il 28/02/2014 alle 16:00

ricordi incisi con bulino incandescente nella mia anima...grazie Andrea!

il 28/02/2014 alle 16:09

la cosa più bella ora che la rileggo è anche la dolcezza con cui racconti tutto, estasia davvero e fa del tuo anche qualcosa di nostro, nel senso di chi legge...complimenti ancora anna ti abbraccio, e scusa l'invasione, andrea^^

il 28/02/2014 alle 16:19

è in' invasione piacevolissima..

il 28/02/2014 alle 16:39

stupendi ricordi meritevoli di un applauso,ciao

il 28/02/2014 alle 22:13

...berrei volentieri un calice di quel vino ambito dagli dèi......mi darebbe certamente sollievo....; un abbraccio, cara Annysea, rom.

il 28/02/2014 alle 23:42

nella mia terra si produce ancora di quel vino, si può chiamare "malvasia", primitivo", moscato, e tutti si affrettano a donarne bottiglie agli amici... con etichette personalizzate... per te ce ne vorrebbe una davvero speciale amico Rom!

il 01/03/2014 alle 09:19

Ecco, per chi ne volesse conferma: http://saporidelsalento.wordpress.com/2013/11/13/i-vini-di-pino/

il 01/03/2014 alle 09:21

brava :-)

il 04/03/2014 alle 19:04