Solitudini rosso corallo ritrovai in cerchio
un mosaico a formare il saturo specchio
inganno nudo e soffocante disagio
a testa in giù abbarbicato nell’ingranaggio.
colmata a mia insaputa l’indifesa lima
mollai le cinghie all’anima in prigionia
allentai al tempo la sua pretesa assassina
e al contempo attesi il responso dell’indovina.
son palpiti d’istanti di primigenio fremito
mi disse, sangue caldo in febbricitante anelo
quest’incedere funesto d’istinto, privato di gesto
gioco simulato di strategia d’impulso
bacio di terra e cielo nell’estasi in contatto
tastato ad occhi chiusi sul mare della pelle.
mi convinsi allora che era ingenua storia
l’incontro dipinto in contrasto di scelta trasparente
vivere in libertà l’amore onesto, folle e cieco
a patto che sia giusto nell’immensità irriverente,
custodire l’ incredula nudità d’anima nel tutto.