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Pubblicata il 23/02/2014
Approdar crepuscolo in flebile capitolar, e bruma velarne firmamento, oh! bieco retaggio imploda fervor in docile quiescenza, e quantunque amor incomba ardor, aggrazziar deliri di notti senza tempo.
sguardi che inchinarvisi possiate, il cui miracolo in soffusi abbandoni meditar vesta, e vita fenderne luce nell'oscuro flutto.
pensieri banditi dall'alcova del silenzio, e votati alla mistica contemplazione, ove recar indulgenza d'animo sia riscoprir desideri felici, valicandone bagliori diffusi nel magico archetipo.
risplenda timida stella volto tuo e saggi l'eremo della nostalgica mente.
giorni, gemiti nell'eco del rammento, ove grida erranti nel magico coadiuvo dell'incontro
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come sempre i tuoi scritti sono musica letta con gli occhi bravooooooooooooo,ciao

il 24/02/2014 alle 17:54

Straordinaria composizione: si balla! Diego mio... complimenti vibratissimi! Sir Morris

il 25/02/2014 alle 15:10

ci sono passaggi ammalianti e di intensità notevole, complimenti caro diego, un caro saluto, andrea

il 01/03/2014 alle 16:12