PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 02/12/2002
Con passo lento vado
a risalir corrente
d'un rapido ruscello;
guardo le pietre lisce
e i vorticosi anfratti
e turbina la mente
senza trovar mai pace.
Pure di nostra vita
tutto trascorre e passa
ma a levigar non riesce
i ciottoli del male,
e siam condotti tutti
fra mille e mille gorghi
nella più vasta valle
della disperazione.

(1993)
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carina questa tua fotogradieùa

il 02/12/2002 alle 11:28

Forse nove anni fa eri più triste di adesso.
Preferisco la vena poetica attuale.
Ciao G.
Pr.

il 02/12/2002 alle 16:47

Aivoja, manco poco!
Ero nel più buio tunnel della depressione, quella endogena, che ti nasce dentro senza un'apparente causa scatenante, fino ad arrivare ad avere la metà anteriore dei piedi al di fuori dell'orlo di una parete a strapiombo (e non metaforicamente) e decidere di non saltare giù solo perchè c'erano presenti anche moglie e figli.
Anche a me piacciono di più quelle di adesso, ma mi piace anche sorridere pensando a cosa avrei perso se avessi fatto quel volo.
Non voglio essere presuntuoso, ma credo che nessuno possa apprezzare la vita quanto chi ha sentito sul collo il respiro gelido della morte.
Un caro saluto.
Gaetano

il 02/12/2002 alle 22:07

Grazie Alessandra.
Uso il tuo nome completo perchè al momento sono ancor più triste di allora: ho letto tutti i commenti a Ernesto, il tuo a Luigi, e non so se piangere come te o vomitare (perdonami).
Magari l'acqua di questo ruscello riuscisse a trascinare nel più profondo abisso oceanico chi cerca di inquinare il nostro percorso.
Ma dobbiamo resistere, prima o poi arriverà il nostro Caronte che ci farà superare questa palude di melma putrida.
Un abbraccio e... non fare fesserie, non lasciarci!
Gaetano

il 02/12/2002 alle 22:53

Mi sembrava di averti risposto ieri ma evidentemente devo aver commesso qualche errore, per cui ripeto quel che avevo scritto.
Prima di conoscere l'Umbria, amavo molto trascorrere le mie vacanze in montagna e camminare lungo piccoli ruscelletti, soffermarmi a guardare i giochi che l'acqua fa attorno alle pietre, sommerse ed emergenti, e sdraiarmi lì vicino per farmi cullare dai suoni della natura.
Sono contento di essere riuscito a trasmettere queste emozioni; grazie a te.
Gaetano

il 03/12/2002 alle 07:52

Bello il contrasto tra l'immagine quasi di serenità che da lo scorrere del ruscello di chiare acque e delle pietre levigate che sembrano rispecchiare l'animo di chi non ha mai sofferto, mentre invece l'animo umano si tortura invano per uscire dagli abissi della disperazione, e purtroppo mai vi riesce.
Bravo!!

il 09/12/2002 alle 08:30

Bello il contrasto tra l'immagine quasi di serenità che da lo scorrere del ruscello di chiare acque e delle pietre levigate che sembrano rispecchiare l'animo di chi non ha mai sofferto, mentre invece l'animo umano si tortura invano per uscire dagli abissi della disperazione, e purtroppo mai vi riesce.
Bravo!!

il 09/12/2002 alle 08:31