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Pubblicata il 12/02/2014
Dimentica, le luci delle stelle ripetono piano
dimentica, è l'animo che risponde più piano

Notti fa nel cielo il vento passava gelido
indefinite due figure si davano al silenzio
dall'edera scendevano lucertole da sole
l'acqua su le foglie scivolavano le voglie
Favole finite per sempre,
musiche lontane
voci fatte di pane
rimaste sulle mani per i passeri
presenze che fuggono nel tempo

L'amore ha come norma la fine
sottesa al filo d'un desiderio vano
tenuto legato e tenuemente liberato
al sole nelle circostanze saltuarie
Verità rimaste nell'attesa,
note dal timbro sordo
sguardi fatti da un tordo
lasciati dietro il vetro in prigione
visioni che non conoscono tempo

Dimentica, le luci delle stelle ripetono piano
dimentica, è l'animo che sussurra più piano

Solitudini fa ascoltavo quei passi nel viale
incredibile la luna non illuminava la voce
dall'erba salivano insetti estranei al sole
l'aria sui pini dondolava salendo ai camini
Rinascite lasciate da parte,
ore mai ritornate
domande inascoltate
rinchiuse nelle labbra d'un falso amore
certezze sfumate piano nel tempo

Ora parlami, adesso rispondimi
luce, luce, illumina le vaghe sponde
notturne parole s'insinuano portando dolore
Dai parlami, adesso rispondimi
luce, luce, accendi le buie speranze
le ultime parole hanno lasciato il suo odore
solitudine, solitudine, lascia le onde
Ora parlami, adesso rispondimi

Dimentica, le luci dalle stelle ripetono piano
dimentica, è l'animo che risponde più piano

Dimentica...

.A.G.
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Le assonanze di cui hai costellato questi versi rendono la lettura un saliscendi di significati e di immagini interessante, anche l'intercalare, assolve la sua funzione di rimarcare un concetto una dualità tra stelle ed animo ... le considerazioi che fai sull'amore poi, intessono la trama di questa tua intensa poesia, sergio

il 12/02/2014 alle 06:11

-l'amore ha come forma la fine-' quasi sempre Andrea...perchè fa parte delle cose che perdiamo per strada. Nonostante tutto, a volte, vuoi la fortuna, vuoi l'intelligenza degli esseri in questione, vuoi il saper condividere e donare, nascono degli amori che hanno in se amicizia, compagnia e rispetto....e allora voli alto, oltre ogni limite imposto, senza domandati quanto durerà il volo. Bella, profonda, ben articolata questa tua. Arlette

il 12/02/2014 alle 10:17

era domandarti, scusa il refuso...Arlette

il 12/02/2014 alle 10:18

Andrea inneggia ad affetti che chiama “visioni che non conoscono tempo”, amori che solo la spontaneità della giovinezza fa nascere e morire. Solo gli innamoramenti, le passioncelle sono “L'amore ha come norma la fine”. L’amore vero viene più tardi, matura come un frutto e si fa dolce nella sua giusta stagione e dura, se è maturo a punto giusto dura e muore con noi. Un falso amore ha sempre certezze sfumate e accende buie speranze; purtroppo è così, ma la giovinezza supera tutto, annienta sofferenze e solitudini, avanza come un bulldozer, ara campi vergini e scava solchi rigogliosi. Vigorosa l’intensità lirica di tutta la poesia, ma impareggiabili i versi “indefinite due figure si davano al silenzio“, “tenuemente liberato al sole nelle circostanze saltuarie”, “solitudini fa ascoltavo quei passi”. Per la sua età Andrea sorprende sempre e arricchisce.

il 12/02/2014 alle 10:38

Scorrevole tristezza che sa di pane in pasta da lavorare con parsimonia e serenità! Sir Morris

il 12/02/2014 alle 12:03

commentare i tuoi scritti,che mi arricchiscono sempre, spesso mi e' difficile perche' ho molti limiti come commentatrice,e non solo,pero' in questo caso vorrei dirti che l'amore vero va oltre la vita, e' eterno e pur tra alti e bassi,come del resto ogni cosa,e' capace di sopportare tutto.credo che siano le infatuazioni a d avere come meta la fine:ti auguro di trovarlo ed averlo accanto x sempre.marinella

il 12/02/2014 alle 19:52
Jul

Le tue composizioni non si leggono semplicemente per curiosità od intrattenimento: fanno pensare. Versi che catturano la psiche quali " dall'edera scendevano lucertole di sole". Ecco Andrea, leggendo questa tua ho pensato al romanticismo dello Sturm und drang, dipingi, con maestria, l'irrazionalità della ragione e mescoli emozioni con efficaci introspezioni .Complimenti, Giulia

il 12/02/2014 alle 20:17

Grazie caro Sergio per le tue analisi sempre giuste ed obbiettive...sempre motivo di crescita per me, ti abbraccio, andrea^^

il 12/02/2014 alle 23:18

Ed io che lo trovavo un verso banale...il tema di cui parli caro amico, è "caro" anche a me, forse meno ora che un anno è passato e quindi quando scrivo riesco a fare più riflessioni che esprimere impeto di ciò che è stato e ciò che è rimasto...personalmente credo che l'amore sia una parola di cui tutti abusiamo, a cui colleghiamo i più vari e vaghi riferimenti quando poi il sentimento vero che il termine esprime assai raramente lo proviamo o abbiamo modo di vedere espresso...riguardo il ferirsi vicendevolmente credo valga solo quando si crea un amore fittizio per rattoppare delle mancanze personali, da ambo le parti s'intende...questo testo come molti miei è legata a questa visione...siamo umani vogliamo ferire e non essere feriti, alla fine succede comunque....grazie ancora, un carissimo saluto Cosimo, andrea^^

il 12/02/2014 alle 23:24

Hai ragione arlette...sono pochi amori che possono nascere e quando vi sono è una fortuna...forse l'età giovane mi è consolatoria de fatto che ancora tempo c'è per poterne trovare uno completo e vero....grazie davvero, ti abbraccio, andrea

il 12/02/2014 alle 23:26

Grazie di cuore caro Ugo...ti abbraccio amico, andrea

il 12/02/2014 alle 23:28

e chissà che non venga fuori un buon pane...grazie ciao Maurizio

il 12/02/2014 alle 23:28

cara marinella mi attribuisci più meriti di quanti ne abbia e sottostimi troppo le tue capacità...come dico sempre la spontaneità di un'affermazione è la base del commento migliore se si esprime con sincerità quanto una lettura ha fornito tutto va bene e non c'è bisogno di confronti....grazie delle tue care parole, spero anch'io di trovare un amore vero...e concordo con te che esso sia più vero nei suoi alt e bassi, perchè vuol dire che è regolato in sontonia con la vita di chi lo prova...grazie, ti abbraccio, andrea

il 12/02/2014 alle 23:32

grazie cara giulia...personalmente non mi dispiace se qualcuno leggendo un mio testo lo faccia solo per curiosità o per intrattenimento, sono buoni motivi anche quelli, la speranza che non si rivelino superficiali e quindi producano una comprensione superficiale...poi non m'importa che piaccia o meno, basta che non venga inteso come qualcosa che si passa per forza...riguardo il confronto con tale corrente romantica non credo di potermi avvicinare a tanto...sicuramente sono tra le mie letture, timidamente mi accosto al di sotto....e le tue parole come quelle degli altri sono il vero valore delle mie parole...grazie cara giulia, ti abbraccio, andrea

il 12/02/2014 alle 23:42

Versi sublimi, un poetare che non è di tutti. Per il senso profondo da dare a questi versi, non mi ripeto perchè concordo pienamente con Ugomas. Un amore quando è profondo ed intenso non finisce ma si rafforza sempre di più nel tempo perchè riesce a superare tutte le difficoltà.. Siamo noi che soffriamo perchè siamo convinti di avere sbagliato ed evitiamo di guardarci intorno. Questo è solo un mio modesto pensiero che può non essere condiviso. Felice giornata.

il 19/02/2014 alle 09:11

Caro Andrea, scrivo queste righe soltanto per dirti che ho letto e che ho sublimato le emozioni...caro amico il tuo canto colma la voragine che ho dentro al mio cuore.....un abbraccio, rom.

il 19/02/2014 alle 23:27

è tipico, quando un amore finisce, la lotta tutta interiore tra il razionale desiderio di dimenticare e l'irrazionale desiderio di ricordare... è illogico, lo sai, il buon senso te lo dice, te lo dicono anche le stelle, fredde, lontane...che ne sanno loro di dolore, passione, amore....non si sana subito la spaccatura tra ragione e cuore, anzi, qui è l'irrazionalità a prevalere, l'abbandono ai ricordi, anche se fanno male, come in una specie di masochismo......................e lontano, come un rintocco di campane la voce della ragione(stelle) che ti "ordina" di dimenticare, di far cessare lo strazio dell'anima che, ti implora di dimenticare.. mi è piaciuta molto. ti abbraccio eos

il 20/02/2014 alle 22:17

La ripetizione è consolatoria,ma non basta a colmare quel divario nascosto tra la luce e il buio. La prigione dell'anima ha quasi un senso cosmico nell'abbraccio visivo alla natura. E le creature si adattano vicendevolmente al giorno e alla notte. In te echi di Leopardi e Pascoli? L'uomo non deve per forza essere un Grande per far nascere sentimenti poetici. Un caro saluto alla tua anima indagatrice.

il 21/02/2014 alle 08:57

Grazie mio caro amico, che bello essere tornato in PH dopo queste settimane....ti abbraccio, andrea

il 27/02/2014 alle 00:51

è vero anche questo, cara lorella credo che ognuno di noi potrebbe dare un personale paradigma dell'amore e nessuno di questi darebbe una definizione completa e icura di questo grande sentimento...probabilmente è qualcosa che coinvolge pochi e che se è reale prosegue come tu e Ugo spiegate...tempo per l'amore vero forse verrà...grazie, ti abbraccio cara amica mia, andrea

il 27/02/2014 alle 00:53

Caro Romeo felice di trovarti fra queste parole...spero che piano piano il dolore si affievolisca e la bellezza del ricordo e la forza della vita ti avvolgano per proseguire più sereno...ti abbraccio e sempre vicino, andrea

il 27/02/2014 alle 00:56

molto vero quel che scrivi cara eos e apprezzo molto la tua disamina che trovo assai corretta...grazie cara amica delle tue parole profonde e sempre utili, ti abbraccio andrea

il 27/02/2014 alle 00:57

Grazie delle tue parole caro Decio, e per gli arditi accostamenti....ti abbraccio immensamente, stima reciproca, andrea

il 27/02/2014 alle 00:58