PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 10/02/2014
Imbottigliato nel traffico stabile della Palermo precaria,
mi domando a che serva studiare se poi i tornelli degli
uffici si aprono , quasi sempre, a chi ha avuto il passaparola
esatto.

adesso che potrei percorrere il rettilineo di Viale Campania,
sgombero finalmente da macchine e ciclocarretti, decido
di mettere in folle e scendo per dissetarmi nella piazzola
odorosa di sfincione e sigarette contorte.

Un passante mi guarda strano; “cucì non sei di qua?”,
il suo allegro figlioccio gli fa l'eco “ è straniero 'u nu viri?”
e tutti e due si mettono a schioppettare le gelide
forst offerte da Nello U' Sfinciunaru.

“O tu, annacati, ma chi si un Forcone?”
In realtà non sto protestando, mi verrebbe tanto da urlargli,
sto solo aspettando che mi torni la voglia di guidare e,
non avendo trovato un posteggio degno di nota, ho deciso di
fare il farabutto e parcheggiare in quadruplice fila.

“Oooh, ma dv sei? Spicciati, devo fare ttt Dante, ài capito?
La perifrasi , e poi sapere ammemoria il dodicesimo canto.”
Per inciso, di solito amo i messaggini grammaticalmente scorretti
che il mio alunno mi fa recapitare come omaggio alla mia indolenza
pomeridiana. Ma, questa volta, sono proprio indiavolato e non riesco a far finta che non mi importi un tubero.
“ Ma come scrivi?! E' una vergogna. Saluti, Paolo”,
e, nel lanciare il cellulare oltre l'inferriata di un condominio
anonimo, mi accorgo che è già ora di fare i conti con alcuni
anziani di guardia a una portineria sventrata.
“Dura la vita, ah? Amunì, fatti 'na scupidda.”

Mi siedo, gioco con loro, io e u 'Zu Cosimo facciamo
ventun punti nel giro di niente.
“ E no!Un fati i fanghi, a rivincita c'aviti addari”
e, mentre mi accorgo con dispiacere del mio inutile tris
di assi, sento che qualcuno sta urtando con forza contro la mia spalla.

“Ooohh, ma si può sapere chi fai? Ti ho mandato
mille messaggi”
il mio alunno, sceso direttamente dall'embargo del suo
dodicesimo piano, mi fa segno di continuare a giocare,
che tanto se ne andrà in moto fino a Viale Lazio.

“Allora niente Dante?”
“Tranquillo” mi fa lui, ho già risolto, “mio padre domani
mi porta in una nuova succursale.”
“Ah, cambi scuola?”
“No, no, finalmente mi fanno operatore scolastico. Una sola parola ci voleva.
e nei libri non c'era.”
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Cabaret gratuito! Ciao Frà! Bravo!

il 10/02/2014 alle 22:15

bravo bella! :-)

il 11/02/2014 alle 17:33

ogni tanto ridiamo su...ciao belli

il 12/02/2014 alle 23:44