PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 06/02/2014
Ci aprì il cuore
una chiave antica e porte di acero si spalancarono,
chiavistelli desueti scattarono,
meccanismi invisibili
si accordavano
nell’arte antica della seduzione….
nell’attesa di Lei
che avanzava regale.

La sua presenza invasiva
conquistava le nostre anime,
ci abbagliava col suo splendore dorico,

ci trasportava su pegasi alati,
tra note passionali di porpora e oro:

Taras percorreva sentieri corallini
e invisibili sirene cantavano a boccachiusa
ne “l’offerta musicale” di Bach
nel duetto cerimonioso andante/allegro

le note,

le note,

le note

ci facevano levitare in alto…

sul Carro dell’Orsa Maggiore,

sulle guglie di Cattedrali metropolitane,
ci adagiavano su azzurri cespugli di lavanda

ci immergevano in bacini di acqua lustrale
in catarsi succedanee,
sulle trame di ciglia clorofilliane
di sentinelle sterlizie,

ci conquistavano con scettri di melodie ancestrali,
ci catturavano coi loro “recuerdos”.

dominava Alhambra Regina !
in un suddito silenzio di occhi e di sorrisi,
riviveva il Castello di antichi fasti di corte
e sepolte Castellane si riaffacciarono

incuriosite…
sedotte,
liberate

da retaggi di nostalgia
e…volavano alte

le note ,
le note
le note

scendevano ,

scendevano

si depositavano tra sistole e diastole
a recare la rosa di cristallo
rosa rossa d’emozioni liberate,
a suggerire visioni d’altri pianeti,
si appuntavano , le crome e biscrome,
come luccicanti esclamativi
sugli ami di pescatori addormentati,

adornavano le chiome dei palmizi
scalandoli , in tempo allegro/largo ,
in tutta la loro verticale vetustà.
Le note,
le note,
le note
volteggiavano,
ricadevano,
si posavano,
come fiocchi di manna epifanica,
sui cittadini e sulla Città ingovernata,
sulla statua di Lisea profanata
avvolgendola
con uno scialle di musicale pudore.

Cadevano le note, e la loro melodia,
come neve impalpabile di giugno,
come bianchi confetti senza peso,
senza volume e senza gravità.

Le note,
ora liete ora seriose,

le note,
le note,
le note,

nella rete a trama fitta di un concerto
mi resero prigioniera,
liberando lacrime di nostalgia
infrangendo nell’iride cangiante
il puro diamante della malinconia.
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Strepitosa...ammetto di non sapere il significato del titolo, nel senso lo comprendo nella sua traduzione ma non conosco il luogo....ma non importa, quando un poeta rivela se stesso ed i suoi ricordi, li rende immortali nella poesia e li rende vivi per tutti coloro che giungono alle parole del testo....le descrizioni così minuziose mi hanno sorpreso ed invaso, è stupefacente questa tua cara anna...ho amato quei ritornelli delle "note" quasi come se il racconto si accompagnasse ad una musica, quasi una sorta di Sirtaki....le correlazioni che hai trovato ed impiegato per descrivere sentimenti e tutto sono favolose, e non credo di averne trovate di così uniche in nessun altro testo che io abbia letto...complimenti davvero, la chiusa e alcuni passaggi sono meravigliosi, sono estasiato....."si depositavano tra sistole e diastole a recare la rosa di cristallo rosa rossa d’emozioni liberate, a suggerire visioni d’altri pianeti, si appuntavano , le crome e biscrome, come luccicanti esclamativi sugli ami di pescatori addormentati"...wow anna, qui sono caduto in estasi proprio....tu sai come incantare mia cara amica....ti abbraccio complimenti, andrea, con ammirazione

il 06/02/2014 alle 01:11

Seducente ricercatezza di significati mai estinti! Sir Morris

il 06/02/2014 alle 08:25

Sir, grazie, Andrea ecco un link che ti può aiutare a comprendere il mio Testo http://youtu.be/QlAzXWoQDlg assistetti a un concerto dove fu eseguito il Brano di Tarrega...avevo il "Libretto" con tutti i" movimenti" ...Andante adagio, Allegro, ecc ecc... Vorrei poterti parlare di come avvenne il Miracolo della Poesia... Ah! Alhambra è un Luogo..cercane notizia. Ti abbraccio. Anna

il 06/02/2014 alle 09:01

Se è il gioiello dell'andalusia, con il suo riverbero rosso....beh, ben accennato e ben accompagnato dalla menzione musicale. Arlette

il 06/02/2014 alle 11:57

Ma certo che è Lei, Arlette. Grazie.

il 06/02/2014 alle 12:56

bellissima descrizione di un luogo magnifico.con i tuoi versi mi hai riportato ricordi di 30 anni fa che mi hanno emozionato,sei stata bravissima e la poesia cosa e' se non sa emozionare ?saluti marinella

il 06/02/2014 alle 17:31

Si, condivido il pensiero di Andrea, immagini di grande poesia, come è grande poesia il palazzo Alhambra.

il 06/02/2014 alle 23:55

Immensa!!!!

il 07/02/2014 alle 22:04

colpito piacevolmente dal brano di Romero, così come dai tuoi versi scintillanti e a tratti misterici...ciao fra

il 10/02/2014 alle 21:01