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Pubblicata il 31/01/2014
Fra le arterie di ribes incolti,
ho notato guizzi di lontra
spandersi come un vento
di là delle felci bagnate.
le cocciniglie tingevano
i ranuncoli smorti, entro
una stretta fumida e
confidenziale.
nell'acuto brontolio dei fusti
sdoganati, il sollecito di un
raggio appariva come il labbro
di Erato fra le corde strofinate.
cosicché, io sorgevo come
un tasso dalla mia rorida
quercia, scuotendo il letargo
delle bacche affannate,
delle fronde svernate in una
flora grottesca.
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Seducenti versi nella loro ricercata ricercatezza! Sir Morris

il 31/01/2014 alle 13:47

molto bella :-)

il 31/01/2014 alle 15:25
Jul

Decisamente, molto bella...

il 31/01/2014 alle 17:00

è da antologia, nel senso che è bella, ricercata nella semantica e da ricordare, almeno io è così che intendo una poesia da antologia...mi è piaciuta molto, la varietà del tuo stile mi affascina, complimenti, ciao, andrea

il 31/01/2014 alle 18:50

Complimenti per questo testo morbido ed evocativo che denota una proprietà di linguaggio e di accostamenti mitologici ed agresti che rendono la lettura una immersione nel suo significato. sergio

il 01/02/2014 alle 05:59

grazie a tutti, lieto che riusciate ad apprezzare il tessuto visivo di queste parole. Un caro saluto, fra

il 01/02/2014 alle 12:21