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Pubblicata il 29/01/2014
E poi il viaggio,
così profondo e caldo...
come in incubo vorticoso
appiccicoso come miele,
nettare di cieli spenti.
rischiarano notti già troppo buie
dove non arriva il rumore
di vita banale,
prescritta e inscatolata
un frenetico susseguirsi di
passi e lingue
che se tacessero nei loro
letti d'avorio ingiallito
ci sarebbe meno bisogno delle medicine
per noi malati di salute
per i pazienti maledetti
suoni stridenti
nell'orchestra infernale
là fuori dalle finestre sbiadite
e insudiciate dal tempo perso.
saltano i coperchi,
si apre una metropoli di
futuri cadaveri
che si profumano di trasgressione
e sfoggiano orrori da 24 carati.
li vedi marcire sotto i lampioni
stanchi di illuminare il campo delle battaglie mai vinte, degli sputi e delle cicche spente.
vagano per le strade,
urlano per farsi sentire
ma attorno non c'è nessuno,
non una nota nell'aria
che possa calmare la sete dei vagabondi
in un deserto di detriti.
s'incontrano, si scaldano fra loro
trattengono fra le dita uno sbuffo di fumo vitale.
di notte vendono antidoti
contro il mondo tutto,
maschere di cera incipriate e luccicanti
ed intanto pagano a rate il sogno estremo
con piccole dosi
di gioia inconsapevole
stracciando il presente, dimenticando la strada del ritorno
davanti a un muro d'acciaio liscissimo.
coltivano i loro parassiti tutti i giorni
e piegano la testa
come le ore incatenate al mondo.
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Visione accurata di una vita tanto amata! Sir Morris

il 29/01/2014 alle 17:40

non ce cosa piu bella della vita. pupetta.

il 30/01/2014 alle 10:22

Consapevolezza estrema delle difficoltà della vita,ma ammiro le tue note di speranza. Auguri per un nuovo anno anche a te, da colei che ha ritrovato, da poco, le gioie del vero amore.

il 30/01/2014 alle 15:28