PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/01/2014
La Domenica si chiamava Pallone.
Perché tutti schiudevamo le palpebre,
per dare un calcio al Tango o a una semplice
poltiglia di scotch.

la copertina sempre vergine del
calendario, per dare una sbirciata
ai risultati già previsti.

con la radio Marelli mio padre sferragliava
per casa, l'antenna gelida e acuminata
che slittava sulle mura.

e Baggio ci metteva del suo per
farlo entusiasmare, circondato
da epiteti,fenomeno e genio,
la punizione ricreata come
un sogno surrealista.

goal,goal, e di nuovo goal.
il finale litigioso per la schedina
non riuscita; un dieci risicato,
ma la voglia di riprovarci ancora.
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Eccezionale Gaspare.. un calcio al destino.. una parata d'affetto! Maurizio

il 24/01/2014 alle 16:49

...quando ci sarà ancora la gioia del diletto puro?

il 24/01/2014 alle 17:49

non so vitale, il puro diletto si manifesta di solito quando si accorpa la semplicità dell'essere all'efficacia dei mezzi. E nella selva delle molteplicità spesso fuorvianti in cui spesso ci si isola, ritrovare un godimento di per sé spontaneo, risulta alquanto difficile. Ciao, fra

il 24/01/2014 alle 20:05

Ho sentito nostalgia di Baggio e della schedina. Piaciuta molto eclisse

il 24/01/2014 alle 23:23

MI hai fatto tornare indietro nel tempo, quando tutto, forse, era più pulito. Adesso al calcio si abbinano i miliardi e la corruzione.... Bella poesia!

il 25/01/2014 alle 11:40

bella. pupetta.

il 25/01/2014 alle 18:05

purtroppo sono cambiate tante, troppe cose. grazie a tutti

il 25/01/2014 alle 18:29