PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 20/01/2014
Fra le grucce e i ripiani scoperti,

ho visto scendere le tue mani

nella lavagna dei fermenti,

nella cucina con la calce ancora

fresca.

Un ritaglio annerito col gessetto

contrariato, di certe sere relegate nel limbo

degli afflitti, a blandire il telefono

tra le chiazze di un mea culpa.

lo schietto profilo dell'orto,

dove prima ridevamo e contavamo

le linee sul prato, ora raccoglie gigli

di cera, la semina indurita in un

chiarore trafugato.

ed io ti scrivo, nonostante la futile

attesa,demolendo la lacrima che

evapora nell'ignoto;

tra le carte e le matite arrossate,

l'abbozzo tiepido di un Ti Amo.
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Seducente Gentiluomo!

il 20/01/2014 alle 13:41

triste e dolce al contempo....il titolo mi lasciava intendre altro invece il testo ha rivelato di meglio, complimenti, ciao.

il 24/01/2014 alle 14:54