Languide catene opprimono
un desiderio Ignoto,
carico di vergogna,
capriccio dell’anima,
che fu oblio nei tempi incerti.
coperchio di tenebre,
tu che chiudi la vita
all’ipocrita giudizio
di un vuoto pubblico,
un’espressione è ciò che chiedo!
su ciò che sento, su ciò che vedo.
frenato dal perfido attrito, svolto,
seguo i sentieri di fango…
nulla come prima,
d’ora innanzi follie dei sensi
guideranno il mio cammino.
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