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Pubblicata il 12/01/2014
...Gli ho vissuti tutti, i miei anni. E gli ho amati tutti, uno, ad uno. Anche quelli che ho odiato.
...Uscito con otto in pagella, ma subito un due fuori dalla scuola. Ed io pensai a Cesare ed alle sue coltellate, che il professore m'insegnò, senza dirmi come parare le mie. Che le ho prese tutte, e già la prima mi fregò la vita quando ancora gli anni erano miei, come mia l'illusione di quegli anni feroci, ribelli, piromani. Caldi, come un sollievo d'inverno che non esiste, ed io a chiedermi quando verrà. Ancora. Con i casini, e le puttanate. E le cazzate. Che sono qui, come le stelle che vedo nel cielo e so già che domani sera torneranno. Come la memoria che apre i suoi cassetti. La memoria che apre i suoi cassetti, con dentro gli anni empi. Gli anni miei.
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Analogie e simbologie gradevoli all'ascolto.. un pò meno addosso!

il 13/01/2014 alle 11:55

Mi piace come esprimi i tuoi ricordi che tornano come fantasmi a farti capire chi sei stato. Ricordi Cesare e le sue pugnalate; la scuola ti ha insegnato, vedo. Però permettimi di farti stare meglio se ti do una dritta sull'uso di " gli", che poi è "li". La mia è una deformazione che affiora come in questo caso. Ciao.

il 13/01/2014 alle 14:19

bravo gli anni passati vanno vissuti tutti ,un salutone

il 13/01/2014 alle 15:08