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Pubblicata il 10/01/2014
Era già il tramonto quando sull’arenile del porto un uomo di circa quaranta anni fumava, con grande piacere, un sigaro cubano assaporandolo e pensando alla giornata ed allo splendido carico di pesce racimolato lungo la costa cubana. Vinicius, questo era il suo nome, passava intere giornate con la sua barca passando da un porto all’altro per vendere il pesce ed effettuare scambi commerciali con tutti i pescatori di Porto Rico, Santo Domingo e del America Centrale. Nonostante fosse vicino ai quaranta anni, aveva un fisico asciutto capelli neri ed una barba lunga che incuteva rispetto. Non era molto alto ma aveva una forza incredibile, riusciva a sollevare intere ceste di pesce da 40 kg come fossero cuscini di piume d’oca.
non aveva tempo per annoiarsi, conosceva gente di ogni nazionalità che transitava nei mercati del pesce avendo per tutti la battuta pronta per portare l’allegria. Se nasceva una lite Vinicius si intrometteva risolvendo ogni questione con una sana risata, tutti l’adoravano per questa sua capacità connaturata in ogni persona proveniente da Rio de Janeiro. Si, lui aveva lasciato il suo Brasile per insediarsi con la sua attività a Cuba. I ricordi legati alla sua madre patria riemergevano quando, come ogni comune mortale, alzava un po’ il gomito e si lasciava andare allentando gli ormeggi della sua proverbiale saggezza e autocontrollo.
vinicius aveva molti amici in ogni porto e pochi nemici che si riducevano ad una ristretta cerchia di pescatori che invidiavano la sua abilità come pescatore e dispensatore di consigli.
in molti si domandavano se mai avesse avuto una donna, se si fosse mai innamorato. Da venti anni aveva lasciato il Brasile ma non aveva mai voluto dare una motivazione chiara alla sua scelta. A chi gli domandava se credeva nell’amore, lui rispondeva con un quesito: “E tu, invece, mi sai dire cosa ci può far credere nell’amore? Ne esiste solo uno o sono molti?” nessuno a queste parole aveva argomentazioni da fornire. Vinicius amava la natura e tutto ciò che in essa si manifestava come pura e genuina fonte di intimo piacere per gli occhi e la mente. Per questo motivo, si ritrovava spesso al tramonto ad osservare i colori del cielo e del mare.
un giorno, mentre come ogni mattina alle 5 si recava al porto, fu incuriosito dalla sagoma di una persona seduta sul molo dove solitamente si metteva al tramonto. Era ancora buio quindi non poteva sapere chi fosse l’intruso che aveva “occupato” la sua poltrona di fronte al paradiso, perciò con passo risoluto si avvicinò e ancora distante chiese ad alta voce: “Ehì laggiù chi ha occupato il mio posto davanti alle porte del mondo?!”.. Nessuna risposta, solo un impercettibile movimento del braccio destro disteso con la mano aperta in segno di saluto.
vinicius, sempre calmo e con la battuta pronta, ripeté la domanda ma questa volta con tono molto seccato. In fondo, l’intruso si era messo davanti alla sua barca ed osservava ogni minimo particolare.
senza perdere tempo si parò davanti all’insolente che non rispondeva.. ma la sua sorpresa fu grande quando scoprì che era una donna. Aveva un rapporto un po’ conflittuale con le donne, le ammirava per certi versi e non le comprendeva per altri. Era solito ripetere che spesso molte donne preferiscono pescare quando il mare è in tempesta e non quando c’è calma piatta e la visuale è migliore. Tutti gli rispondevano che l’amore non ha regole precise, segue molto spesso l’istinto e le necessità del momento. Adesso Vinicius per la prima volta non sapeva cosa dire.. Davanti a lui si era materializzata una donna dalla carnagione chiara come le spiagge dei carabi, con capelli castani lunghi fino alla vita e due occhi neri grandi e luminosi come due fari nel buio della notte. Rimase per qualche secondo senza parole, voleva dare una lezione a quella invadente presenza .. ma si sentiva paralizzato. La ragazza, impaurita si presentò per cercare di allentare la tensione: “Mi chiamo Angela ho 30 anni e vengo da Siviglia, mi sono fermata qui perché ero stanca ho fatto un lungo viaggio nella stiva del peschereccio attraccato accanto alla sua barca”. Vinicius, di fronte alla sincerità della ragazza rispose con galanteria: “Io mi chiamo Vinicius, le chiedo scusa per i modi poco eleganti con cui mi sono rivolto a lei prima, ma è insolito trovare una ragazza così bella seduta da sola sul molo alle 5 di mattina. Tra l’altro questa non è una zona ben frequentata. Ha già fatto colazione?”. Angela, rinfrancata dai modi signorili di Vinicius, rispose che erano due giorni che non mangiava e che avrebbe accettato volentieri di fare colazione con lui, ma non aveva soldi. Angela, per arrivare all’Habana aveva dovuto pagare ben 6000 euro ad un’imbarcazione di contrabbandieri. Il viaggio era stato evidentemente difficile e rischioso, poiché spesso rimaneva con lo sguardo perso nel vuoto e terrorizzato.
vinicius la accompagnò in un bar nei pressi del porto offrendole ogni ben di dio. Mentre mangiava il viso di Angela rifioriva e Vinicius avvertiva una strana sensazione mai provata prima d’ora. Quella ragazza lo aveva colpito con la sua semplicità e con la sua bellezza. Le chiese se aveva un posto dove andare ed il motivo della sua fuga da Siviglia. Angela, non ebbe esitazioni, rispose subito: “Ero fidanzata con un ragazzo di Madrid che mi aveva promesso amore eterno, giurandomi che mi avrebbe sposata. In realtà il giorno delle nozze mi sono trovata da sola in chiesa senza neanche i miei parenti perché avevano contestato sin dall’inizio la mia scelta. Ora sono qui per rifarmi una vita. Sono disposta a fare qualsiasi lavoro, pur di dimenticare il mio passato”. Di fronte ad una simile confidenza Vinicius sentì una scossa ed un brivido gelido lungo la sua schiena e senza pensarci due volte cominciò a parlare, noncurante della presenza di alcuni suoi conoscenti seduti nel tavolo dietro al suo: “Sembra la mia storia.. Io ho avuto un’intensa storia d’amore con una ragazza di Rio de Janeiro terminata in modo drammatico… Fino ad ora non è voluto parlare con nessuno, sei la prima persona che ha il privilegio di sentirla. Questa ragazza mi aveva fatto perdere la ragione avevo abbandonato il mio lavoro al Comune litigato con tutti i miei amici e parenti. Ero deciso a sposarla ed eventualmente a partire lasciando per sempre il Brasile. La sera in cui decidemmo di partire c’era il mare molto mosso ed un vento molto forte. L’aria era metallica, adesso non mi inoltrerei in mare perché so che è il preludio dell’uragano. Allora ci inoltrammo in due su una barca decisi ad arrivare fino a New York. Quello che successe fu una tremenda disgrazia. Venimmo inghiottiti da una tromba marina nei pressi delle coste di Cuba, l’unica cosa che mi ricordo è che mi ritrovai con la sua collana di perle in mano .. Di lei più nessuna traccia. Da quel giorno giurai a me stesso che non avrei mai voluto innamorarmi per non rischiare di soffrire.” Angela scoppiò in un pianto sincero udendo il racconto di Vinicius. Il proprietario del bar rimase attonito senza parole, non immaginava che il suo amico Vinicius avesse dovuto affrontare una simile esperienza. Lui che era sempre pronto a sdrammatizzare ogni situazione difficile, adesso era lì seduto con un bicchiere di rum in mano e gli occhi colmi di lacrime. Angela era riuscita a sbloccare quella parte più intima della sua mente che volutamente era rimasta nascosta, ma che non gli aveva ancora consentito di superare quel dolore.
dopo quel giorno, Angela cominciò a viaggiare con Vinicius nella sua barca. Gli faceva da governante e lui in cambio le dava vitto ed alloggio in mare ed a terra.
i mesi passarono e l’iniziale simpatia nata tra i due cominciò a mutare. Una sera mentre rientravano dalla giornata di lavoro, Angela con un gesto molto natura abbracciò Vinicius poggiandogli la fronte sul viso. Vinicius sentì l’istinto irrefrenabile di baciarla. Il suo stupore fu grande quando Angela non si ritrasse. La notte c’era una luna piena meravigliosa che illuminò i loro volti scolpendoli sul muro della camera da letto.
da quel giorno Vinicius ed Angela unirono i loro destini per sempre.
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Una buona storia!

il 10/01/2014 alle 14:11

deliziosamente stupenda e che insegna tante cose,un salutone

il 10/01/2014 alle 22:20