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Pubblicata il 27/12/2013
ascoltavo i canti del Natale
e pregavo in tante lingue,
e sapevo che valesse
di essere
un cristiano,
e volevo ascoltare
all'Urbis et all'Orbis,
ma il tempo non era giusto:
non c'era ancora il domani,
per Ivano,
c'era il mezzanotte,
per la Roma, era un ieri...
si cercava qualcosa del vero,
si trovava le eterne coliade...
e si sa, che si vada
nel futuro attraverso l'oggi,
che s'appoggia
su un certo ieri,
che faceva le ere
delle credenze e delle promesse,
si pensava,
che si valesse
d'essere.
ivan Petryshyn
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Vi sono canti bellissimi!

il 27/12/2013 alle 09:07

I canti di Natale sono belli, ti sarebbe piaciuto certamente essere a Roma e sentirne molti dal vivo...mi piace il gioco di parole sul fuso orario(credo). saluti cari..lieta di leggerti.

il 27/12/2013 alle 11:19

grazie! Vi amo.

il 27/12/2013 alle 11:51