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Pubblicata il 25/12/2013
Scusami
o mio Capitone
allevato e affettato ancora in vita!
non sei più quello di una volta!
come le stagioni.
lo sai bene anche tu, quando ti rifocilli con triturati topi
e non allegre alghe!
quest’anno ti ho cucinato a dovere:
arrosto o con sugo;
con bavette al dente e pepe nero.
ma non hai più il gusto, la forza, i profumi di un tempo.
mi sento tanto Capt. Achab a cucinare un baffo di Moby Dick.
già … Dick.
per ogni dove, ormai…
e anche il tempo di cottura è mutato.
non i novanta gradi canonici per sottostare, comunque,
a direttive europee di dinamiche culinarie o culiallaria
(Non ricordo bene).
fa’ un po’ Te!
ma l’olio greco, il sale marocchino, il pepe cinese, il pomodoro hispanico…
non fanno né per te e né per me.
ti ho mangiato,
comunque.
È la tradizione!
lo so.
perdonami.
sei diventato cult, cool, symbol per i pescatori
come, un tempo, era il cetriolo, per l’ortolano.
e noi, qui, abbiamo tante coste!
cucinerò con le spalle al muro.
non si sa mai.
buon Natale anche a Te!
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Il Capitone va lasciato vivere, gli uomini no!

il 25/12/2013 alle 23:19

simpaticamente bella,auguroni

il 26/12/2013 alle 11:21

bravo bravo :-)

il 26/12/2013 alle 11:40

Mi sono voluto divertire giocando con le parole, con Ulisse, con Moby Dick, con la situazione attuale... Grazie a tutti per i commenti!

il 28/12/2013 alle 12:47