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Pubblicata il 17/12/2013
Guardarsi e poi..
perdersi nell'azzurro celestiale
che annienta il superfluo.
quel che rimane
in un lampo di gioia
lo percepisce il mio io:
occhi,
lucciole di un tempo senza tempo,
profondità marina,
rifugio confortante dopo
burrasche emotive;
bocca,
bagliore divino,
dolcezza peccaminosa,
paradisiaco incanto
di un ossessivo richiamo;
mani,
pennelli di dipinti profani,
anacronistici assensi,
ricordi remoti in vesti di seta....
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Parsimoniosa

il 17/12/2013 alle 11:47