Una striscia rossa
sull'orizzonte di ferrigni monti
aperti come il mare di Venere.
un giro di fantasia
largo come la vita
che ritorna su sé stesso
e la mia esistenza
e la mia forma
furono conosciute in un attimo
dai bambini che sedevano
in crocchio al tramonto
in attesa della notte sulla Thule.
adesso sono qui, aspettando
in lunghi pomeriggi polverosi,
in oziose domeniche dorate
che anche tu scopra il mio corpo,
la mia presenza,
il mio sguardo fisso.
io sono
anche quella nuvola a fungo
sopra la siepe.
io sono,
in fondo al giardino.