Folgorati sulla strada di Damasco
con i brandelli di Walīd
che piovevano riarsi
sulla torretta impolverata.
quel non visto erpeghè
in un attimo di distrazione
e improvvisa la colata
d'accecante acciaio fuso.
cullati per mesi
nell'utero angusto
di questo vecchio Ural
ed infine espulsi
come feti accartocciati
contro un cielo che scolora.
siamo caduti invano
riversi in una pianura
che non ha i colori
della nostra valle.
(Siria, inverno 2012)