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Pubblicata il 10/12/2013
Malinconica rupe dal triste risveglio
follia di una notte in solitario arpeggio
come agonia alla fine del giorno
doloroso innesto in mancanza d’altro
muto l’assolo nel vivere il vento
sul mare in tempesta lacerato il nastro
d’un cielo senz’ali dipinto e vasto
ricciolo di lacrime distorto nel tempo
l’amore tace, senza fede è spento.
l’innocenza svetta in nomine cielo
col capo reclino e il sorriso bimbetto
a raggio di sole lacerante l’eletto
sigilla il verso su un sogno dismesso
fra ansie vissute e inquietudini terse
con piaghe cucite a ricamo d’usure.
scava tesoro la vita, rifiuta il morso
ardi nello scorrere lento dell’universo
l’unico che abbia mai avuto il mio passo.
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Malinconica ma bella poesia!

il 10/12/2013 alle 11:38

Brava ROSI . Mi sento come la tua rupe . ALEX.

il 10/12/2013 alle 20:28

Vi ringrazio Alex e Maurizio! Gentilissimi ad avermi fatto dono di un commento alla vostra lettura!

il 11/12/2013 alle 12:02

trovo vi sia qualcosa di diverso dalle tue solite, forse è una mia impressione...si presenta strutturalmente simile agli altri testi, e nella sua intensità non è da meno, la cosa curiosa è che ogni verso identifica un 'immagine che potrebbe restare sola, sarebbe comunque bella e con la stessa forza...brava rosi, ciao, andrea^^

il 11/12/2013 alle 17:31

piaciuta molto..

il 12/12/2013 alle 11:59