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Pubblicata il 07/12/2013
Solitudine,
coniatrice di lacrime da spendere,
tra i mercati di emozioni mai consumate,
quanto vorrei fossi soltanto,
una mutevole trasfigurazione,
di questa collisione chiamata realtà,
e non il suo volto perverso,
che guardo negli occhi,
finestre sul vivido soffrire,
di quell'evanescente oblio,
di speranze pulsanti,
abbandonate al tempo,
dai miei sentimenti viandanti.

indistinto oramai anche l'eco d'ogni respiro,
esausto abdicante pronto a dire addio,
bramoso d'essere l'ultimo rintocco,
d'una marcia d'infinito dolore.
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Il volto peggiore della solitudine. Poesia bellissima.

il 07/12/2013 alle 09:22

Malinconcamente stupenda

il 07/12/2013 alle 09:53

Brava malinconia!

il 07/12/2013 alle 10:05

intensa e bella, il sicuro volto della solitudine...il titolo che mi ricorda molto per chi suona la campana è ben formulato...bravo, ciao, andrea

il 07/12/2013 alle 11:28

Si, davvero intensa, e davvero stupenda per tutto.

il 07/12/2013 alle 14:01

bellissima nella sua malinconia,ancora una volta fai emergere il tuo animo dolce e sensibile.ciao alessandro,un bacio marinella

il 08/12/2013 alle 09:49