Dov’ è, o morte, la tua vittoria?
(San Paolo)

nell’indomabile dolore della perdita
sentieri impervi vo’ ricercando,
incessante vagabondo in cerca di me stesso.
non esiste barriera più difficile da abbattere
di un animo che si esclude dal mondo.
la paura per quanto illegittima
pulsa nelle mie vene,
mi allontana da tutti
richiudendo in se stesso il cuore.

insapore è la vita quando il sole
non riscalda più le ali mie.
ma tra il gelo del mondo
imprimo il ricordo di te nelle scapole morenti.
volo con il sangue del Caso
che sgorga come allegro ruscello,
nell’oasi beata dell’Utopia.
impossibile trattenere il corso delle lacrime
quando queste nascono dalla fine di un sogno.

il fardello dell’effimero ricordo
trova legna da ardere nell’animo mio,
bisognoso di trovare nuove vie da inseguire.
nell’implacabile speranza propria dell’illusione,
rivivo la visione immortale dell’Amore.
con il giorno che scende a risvegliare la ragione
l’incubo di non essere vivo si tramuta in realtà.
tra le dune del sonno avvolgo nuove parole,
nascono tristezze percorrendo millenari sentimenti.

squarci di luna, nell’immancabile nebbia divina,
ammantano il mio incorporeo corpo,
che nella voce tonante del tempo
ritrova la Speranza ultima del proprio cammino.