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Pubblicata il 23/11/2013
piove sulle rimembranze d'umido
ad inzuppare inzaccherati pensieri.
la volta celeste celeste non è
e l'arcobaleno muore d'asfissia nei nembi violetti.
una voce scende cavernosa dai cirri
e spade di luce zigzagante puntaspillano il pianeta.
il sole non ha timbrato all'alba il cartellino
e s'è defilato sotto le coltri del letto cosmico
lasciando plumbee sfumature agli illuminati sogni.
la luna da quel dì che se ne è andata,
tanto non poteva far niente lei, pallida e malata.

come malata è la Terra dagli umani stuprata,
l'alveo del fiume ha visto la sua culla cementificata
mentre il mare in decotto d'effetto serra
ormai il suo calore fremente più non sotterra.
scrosci di fango liquido debordano invadenti e violenti
turbini d'aria come immani tappi schioccano dirompenti
gli oceani e i laghi urlano onde all'impetuoso vento
ed i torrenti magri diventano obesi in un momento.

sarà pure per la forza della grande Natura
ma noi nulla abbiamo allo scopo fatto
d'evitarle offesa ed onta duratura
che alla lunga Lei ripaga per subito misfatto.
ma quello che nel profondo dell'animo mi rode
è che a soffrire e schiattare è sempre la povera gente
che nel sacrificio e nella fatica lo spirito corrode
mentre a politici ladri amministratori corrotti....
non gliene frega niente.
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Una realtà descritta in modo eccellente, caro Francesco! Una buona ed oculata Visione !

il 23/11/2013 alle 17:52

Mi è piaciuto il modo con cui hai espresso "la forza della natura" che si ribella nel nostro vivere alla giornata. Buona domenica Francesco. Marygiò

il 24/11/2013 alle 08:32

l'uomo non sopravviverà alla Terra. è un pensiero che mi conforta sapere che un giorno smetteremo di distruggerla. ^^jl

il 25/11/2013 alle 04:13