remota angoscia in lenita voce, e superba dote in retaggio appaia, perigliosa ode.
oltre cor predissi cio' che fosti, verbo e null'altro pronunziai, in tenue fruscio di candido udir, oltre,
cio' che divenir umano sia, il divino ossequio corpo e l'infinito alberghi immagine di velato fremito.
predissi amor che indusse uomo e ignorar fu,sino ad ergerne promessa in palpitante cor.
sensi fregiati di sapor remoto, e giulive carezze riposarne volti, qual decorar poetica armonia in rifugiato incanto.
angelico vagar ove armonica suadenza in rapita estasi, porga redento amor qual dono oltre ogni tempo.
immolar voce, e saggiar pacato ardor nell'arsura di un delirio, evanescente stoltezza placar le gesta di tormentato eremita.
- Attualmente 4.33333/5 meriti.
4,3/5 meriti (3 voti)