Sei oscuro riparo,
porto a ridosso nella notte,
distesa accanto
e invisibile nel tuo sonno sereno,
mentre intesso pensieri
con ombre e dèmoni
nel telaio dilatato della mente.
assente, il tuo cuore
solca le maree dei sogni,
ma il tuo corpo è vivo: respira;
la tua mano mi cerca nel buio;
fiore notturno di carne veleggia
tra le onde delle lenzuola.
domani sarà un'altra vita,
ma gli orizzonti di cuscini,
i naufragi notturni della ragione,
la sospensione dell’essere in cui fluttuiamo, rimarranno come luce nuova,
al dilucolo, forse,
come sigillo di fuoco e d'ombra
per noi,
segrete creature della notte.
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