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Pubblicata il 16/11/2013
Jasper
ha sognato ancora
il diluvio danzante le brughiere,
le asperità della dolina immersa
nel grigiore della selva.

chiedeva
di seguire la Compagnia dei
cavalieri Scalzi, gente dal volto
sfibrato da una nube ribelle.

“Jasper, non morire”
nel concitato sonno la voce di
rafìa era l'unico scoglio, mentre
l' austro ubriaco svelleva i giardini
di grano.

una mattina nel losco fortore
di foglie bruciate, il guerriero tuonò
il proprio risveglio, tendendo lo scudo
alla cricca di paladini venuta in
soccorso.

“Etambò ci manda, dal castello di
bruma. Lo scudiero è già pronto,
se vuoi, Hiamàn è un cavallo veloce;
non dubitare di noi, siamo invisi
alla notte come vascelli d'aurora.”

dolce il pensiero ancora pregno di premonitore sogno,
si rifocilla pio al contatto d'acqua di cui ha mero bisogno
“Attendetemi all'uscio oh miei generosi impavidi cavalieri,
lasciate che rifletta gaio con me stesso oggi più di ieri...”
una lama nascosta dilagò su entrambe le prodi braccia,
non fidarsi è bene sin quando non vedi il nemico in faccia.

la primula bianca racchiusa nell'elsa
fu in breve lo scorcio che animò Jasper
a seguir la boscaglia, gli anfratti di siepi
bardate di aranci, sino al portale di Sir
valian, dove Rafia pativa il gelo del desco.

“Portate via tutto, ridestate la falange,
gli scalzi guerrieri sono giunti a pochi
passi...”
all'ombra di un declivio spezzato, Rafia
riversò il suo dolore, l'attesa che ne
incupiva i tratti di faraonica principessa.

“Valian, esci a mani giunte, e nulla
ti succederà; in nome del nostro impavido
re Sofiro, chiederemo per te un lume
di clemenza”.

ma gli sguardi protesi dei soldati
avanzati smossero le cieche lanterne
a ridosso dei fiumi; apparvero
giumente e profili di mastri muniti
d'accetta.
i Cavalieri gridarono insieme il nome
di Jasper, come unico aiuto a quella
morte funesta.

amaro il pensiero ormai colmo di reali sensazioni animate
si strugge mesto alla vista di folte truci chiome laminate
"Fissatemi negli occhi oh miei coraggiosi micidiali guerrieri,
non v'è tempo per comprender se paura renda folli cavalieri.."
due lame allo scoperto uscirono tranciando due teste di netto
confidarsi è male finché bevi il nemico sangue dal suo petto

sir Morris & Francesco Paolo Gambino Cascino
alias: Questolucidoriflesso
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bella nella sua macchinosita' del capire un saluto a tutti e due e complimenti

il 17/11/2013 alle 11:59

Bella,

il 17/11/2013 alle 17:06

Anche qui sono stato stimolato.. stavolta.. dalla delicatezza di mio cugino Francesco Paolo! Grazie assai.. Paul.. da parte di entrambi!

il 17/11/2013 alle 18:41

Grazie anche a te, Annysea! Felice per la tua visita!

il 17/11/2013 alle 18:46

Io vivo dentro quel tema, grazie Fà!

il 18/11/2013 alle 15:03

Intrigante, Bravo Sir

il 20/11/2013 alle 09:07

Mio cugino è un grande scrittore... sono fiero di lui! Grazie, Elisa!

il 21/11/2013 alle 00:36

Grazie per la tua caparbia asserzione! Anche tu sei unico nel tuo genere, amico mio! Morris

il 21/11/2013 alle 20:32

bella scritta bene. complimenti.

il 22/11/2013 alle 17:48

Grazie, amico Gianni! Un abbraccio!

il 22/11/2013 alle 22:16

Cavallerescamente cavallerica ed eroicamente eroica

il 01/12/2013 alle 09:55

Ti ringraziamo solennemente, amico Giorgio! Francesco e Morris

il 01/12/2013 alle 13:43