Fasciami con tela lisa
i polsi tagliati
gli occhi bruciati
la schiena frustata.
la garza imbevi
con mani indecise
nei cerchi sull’acqua
tra la Luna che trema
e il buio che cancella
ogni singola stella.
alle pareti scrostate
del cuore
appendimi distrattamente
storta
come un quadro senza valore
senza cornice
e non badare a chi passa e dice…
lasciami scolare
lasciami scolorire
lasciami andare
lasciami finire
il sangue nelle vene
ma non mi lasciare le mani
se son fredde
me le devi riscaldare
anche se ti sembra
impossibile che io lo possa sentire.
leggi
un’ultima volta
il brivido sulla mia pelle di sabbia
guarda le labbra di cera
immobili
non pronunciano più parole sbiadite
ma ancora sono lì per essere baciate.
sono bambola di pezza
con il sorriso imperturbabile
di chi con occhi di vetro
guarda un cielo invisibile
e non si accorge che è finito.
nella dita stringo il bordo sgualcito
della mia lurida veste bianca
e mi si coagulano i respiri
in sterili schizzi di vita
sospeso il gesto
dal sapore dolce e amaro
d'amore e morte,
mentre raccolgo
silenzio
e
piume di vetro
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