ti ho sfiorata, non ricordi?
erano i tempi dei chiacchericci
pungenti, della limpida seta
sulle tue braccia asciutte e
cocenti.
i tempi del "non andare via prima",
travasando pulsioni interdette
sull'arte, la fuga, la vita.
dagli specchietti sul lago vedevo
la tua gonna arricciarsi come un puro
flutto di rientranze solitarie.
e la spallina ricadere sul cerchio
imbevuto di sabbie e dune, odoravo
il limo dei tuoi vestiti disciolti nei gusci
aperti dei tessuti.
la mia mano scorreva come un salmo
di fuoco, mentre percorrendo a ritroso
la tua schiena, apparivano le prime
murene sul fondo ostinato delle
nostre carezze.
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