A due passi dal femore della notte,
sotto globuli di luce riarsa, trattengono
le nostalgie i cantanti del vialetto.
sono ragazzi, le voci impagliate
in una coperta di danze selvagge;
svuotano lattine con la complessione
di un acrobata svantaggiato,
dal peso delle ore
dal puzzo del motore
dalla tarantola che assorbe le
litanie del cuore.
eloine, sono ore che li fissi,
concedendomi appena lo
scatto delle tue ciglia appartate.
il verde tremore del lampione
è un'alga che perseguita le
foglie ritorte sul selciato;
mentre continui ad adorare
gli scherzi dei ragazzi come
fossi una piccola vedetta
amante degli spasmi, io mi
astengo dal liberarti ancora
le romanticherie dei miei
svantaggi.
- Attualmente 3.25/5 meriti.
3,3/5 meriti (4 voti)