le utopie cambieranno il mondo
fa bel tempo, il sole e il vento pazzo
si accoppiano sulla terra.
dicembre non ha freddo
e se talvolta tremiamo, è il vento,
il piacere o l’inerzia, le feste insomma
che danno brividi di gioia e sguardi curiosi.
io dormo male, tento di leggere,
buttare giù qualche rigo…
mi sento sempre più stanco:
quelle storie sempre diverse e simili
di quelli che hanno conosciuto, sofferto, sempre,
la mancanza di amore supposto o di gioia reale.
alla ricerca di un’ identità che si voglia accettare dagli “altri”.
come dire la quadratura del cerchio dell’anima.
essere questo o quello senza avere, senza darsi i mezzi reali per diventarlo.
il mio sguardo è ardente, l’anima stanca,
e di fronte a tanta debolezza
e tanta forza nel male, mi sento lacerato.
provo amarezza, disgusto, stanchezza,
di tutto quel che divora il mio tempo
e il mio spazio:
pubblici poteri, amministrazioni, incomprensioni
e indifferenza quasi generale
da parte di gente non direttamente coinvolta.
non ho realmente scelto:
la vita ha scelto per me.
mi sono lanciato in una strada inestricabile
da cui ora non posso più indietreggiare, rifiutare di battermi.
la mia casa era aperta a emarginati,
puttane, alcolizzati e sfrattati,
unicamente per dar loro un po’ di conforto.
non avevo l’intenzione di curarli
- non era quello il mio scopo -
ma dar loro qualcosa di più importante, caritatevole,
essere una porta di carità cristiana.
per questo ho anche dei nemici…
predico forse un’utopia? Ma se è utopia…
non vi sono forse tanti partiti che esaltano, che predicano l’utopia…
perché allora i massoni, perché la religione,
perché Dio… perché i partiti di sinistra o di destra dal momento che anch’essi
predicano tutti l’impossibile?
nella nebbia di un antico dolore, ecco…
io allora bramo la forgia fresca
di quelli che sono pronti, a darsi da fare,
a dare, a ricevere
il meraviglioso scambio sociale
senza riserve né peso
…
Non ci sono spine
nel sorriso dei bambini.
Può bastare?
Ma l’uccello e la rosa
hanno entrambi il vento
per passeggero
e per viaggio.
Perché?
E il bambino appesantito, abbandonato,
cade e si alza
sprovvisto di basi, di sostegno e amore.
E noi dove siamo?
Lasciate almeno che qualche Poeta
possa dire tutti i sensi della
insensatezza.
Ecco perché queste parole d’amore
per il risveglio.
Giovanni Milazzo