Misteri come echi di suoni inesistenti
raggomitolati nei labirinti senza uscita
sono sale del vivere quotidiano
nutrimento mai appagato di voraci fantasie.
maschere di realtà nascoste
non si vedono e non si toccano
e come belle donne di classe superiore
si svestono non spogliandosi del vestito.
misteri impregnano l’aria seppellendosi
l’uno sull’altro su cataste di segreti
ricettacoli di silenziose urla di sofferenza
oppure discrete verità immerse nel mare della timidezza.
vi ho visto e vi vedo sempre come angeli sfuggenti
tento d’aggrapparmi alle vostre ali di cera
ma mi sciolgo sistematicamente sulle vostre piume.
misteri impregnano la mia mente
colorandola delle sbiadite sfumature della nostalgia
che si riflette sulla storia passata
col fardello delle aspirazioni irrisolte
e mi illudono illuminandomi della loro luce
che appare bianca ma della quale ignoro
i molteplici aspetti del distorto spettro.
misteri come spettri come fantasmi come ectoplasmi
ci siete e non ci siete specchiandovi nello specchio
che al rallentatore restituisce l’immagine diafana
dei vostro sfuggevole e soffiante passare
siete cavalli imbizzarriti impossibili da domare
le cui briglie continuamente mi sfuggono.
misteri stanno al di fuori di me
misteri stanno dentro me...
misteri...
non posso vivere senza di voi.