che bello scorcio di spaventapasseri
appesi ai muri, codoni indaffarati
nei loro riti di sopravvivenza.
la marmitta del portinaio scarica
carburante addosso alla
saracinesca del primario del
secondo piano.

altra lite, ennesima baruffa chiozzotta
fra i ginepri sconsolati e gli aquiloni
stracciati dai bambini all'ingresso
della cancellata.

uff! Uff! La studentessa d'arte così
non si concentra; chiama il papà
che la mantiene a suon di assegni
girati a destra e a manca, si lamenta
che questo palazzo è una selva dantesca,
e che Virgilio da queste parti si è dato
per latitante.
a proposito, all'ottavo piano ci sta il
don Settimio che da due mesi sta rinchiuso
nella bolla dei domiciliari.
ogni tanto offre dei caffé che però ti
devi andare a prendere tu stesso al bar,
lasciando una mancia degna di un rispettabile Capo Delinquenza.

ehi, un po' di rispetto per chi passa la mattinata a scrivere, per piacere!
di sopra si svolge la quinta edizione delle
olimpiadi delle aspirapolveri, un'autentica
crisi sismica si avvinghia alle pareti
della casa.
tre volte ho già sbagliato a scrivere Erquleo
apposto di Erculeo, ho dimenticato i dodici
nomi che aveva Stravinsky, e non so nemmeno se "discreziosamente" è una parola che esiste.
finirò col dovere attraversare il marciapiede
e rinchiudermi nell'altrettanto isterico
bar-rifugio della Lottomatica Express.