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Pubblicata il 19/10/2013
acciaio esagonale fenestrato su arie mortali
dentro una falce gassosa amaramente mandorlata

un mondo inibito di vita
e l'ossigeno non salta più
dalle rive del respiro
ai mari biologici del creato

una nuvola opaca killerizza la mente
a strangolare senza cappio
la mano invisibile del destino s'appresta
e nella gola sgonfia di suoni nessun alito resta

il mare liquido si ribella in sputo di bolle
il pianeta del corpo va in terremoto muscolare
e gli scarichi interni incontrollati
tracimano nel fetido oltretomba

l'aria assassina è tutt'uno con l'anima volante
ed a lei ormai non può più nuocere nel silenzio dello spirito,
può solo dissolversi in letali, corpuscolate evanescenze di morte.
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Ossigeno Ossigeno

il 20/10/2013 alle 10:29

Ancora morte! Tema a te molto caro! Un punto di vista originale quello di osservarla negli ultimi singhiozzi organici di un corpo che ha conosciuto la vita! Francesco sei così lucido e così doloroso! Ciao caro!

il 21/10/2013 alle 12:14

Amaramente mandorlata. L'ho letta a fatica, così come a fatica potrei tenere gli occhi aperti e guardare qualcuno morire in questo modo bieco. Scrittura vivida e reale come la realtà. Forse proprio per questa così difficile da accettare. ^^jl

il 21/10/2013 alle 13:20