PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 19/10/2013
Sono un guerriero stanco che alla fine del giorno si disseta dimenticando cumuli e macerie, chissà quando finirà e se allora troverò due braccia ad accogliermi o sarà un’altra spada per combattere ancora. Due braccia protese ma siano quelle che voglio, non quelle vorrebbero amassi. Che strana storia la vita, ti affibbiano sensi di colpa ed iatture solo perché non accetti di amare chi non ami come se lo stare da solo significa prego, accomodatevi, accanto a me c’è posto. Accanto a me sta il cane, non lo devo chiamare per averlo vicino. Che amo solo me stesso è una scusa del cazzo, guardando allo specchio non mi bacio da solo, la chiave del rebus sta in un sasso ed è per quello che sul mio cuore sta scritto occupato per sempre. Non sono Amleto e l’essere o non essere se per altri è un problema non così per me, che continuo a guardare il mondo come se non l’avessi visto mai da questo inferno in prima linea, dove ogni giorno mi vede Fregoli e Lupin cercando Dio che mi rassomigli, in questa storia che porta solo il mio nome. Per intanto e per sempre nella strada del sogno frego il tempo e m’incanto sulle note pucciniane, nessuno accanto nella furia del vento, quando ho amato ci ho creduto per il tempo dell’amore. Ho amato all’improvviso, ho amato da bastardo alla ricerca degli anni e dei sorrisi, inebetito, intontito, un po’ vergognoso. Ho amato, disperatamente amato l’amore guardando oltre le barricate della stupidità delle frasi scontate, dei letti rifatti, delle mille bugie. Notti balorde, dentro qualcosa oggi rimane, dall’oscurità del libro dei volti emergono domande prive di voce, nel fondo del vino un naso corvino appare. Sono stanco di pensare, più stanco ancora di apparire e nel mazzo della ragione rivedo chi ha sperato di vedermi piegato in due all’angolo di una strada di periferia, in Viale Buozzi vive una puttana alla quale regalai qualcosa di mio che non ho mai scordato, il tempo mi ha reso l’ombra di un coltello in una sera dove i sogni persero la facoltà di pensare. Coriandoli per terra, stonato tra gente stonata ascolto i cani abbaiare in queste sere di luna nascosta, come un ladro m’aggiro rubando al mondo la comprensione di vivere. Stelle appuntate sul petto ma non posso imbrogliare di essere un eroe, quante cazzate ho scritto inventando parole e momenti nelle tracce di chi non ha mai bussato alla porta di casa mia
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"quando ho amato ci ho creduto per il tempo dell’amore", la frase che mi ha fatto pensare. Personalmente non credo che funzioni così, ma non siamo tutti uguali. Mi è piaciuto molto ciò che hai scritto.

il 19/10/2013 alle 23:36

"quando ho amato ci ho creduto per il tempo dell’amore", la frase che mi ha fatto pensare. Personalmente non credo che funzioni così, ma non siamo tutti uguali. Mi è piaciuto molto ciò che hai scritto.

il 19/10/2013 alle 23:36

EHI, CAVALIERE! REINDOSSA IMMEDIATAMENTE LA TUA UNIFORME! SIR MORRIS TI IMPLORA DI COMBATTERE AL SUO FIANCO!

il 20/10/2013 alle 10:46

La solitudine ti rende sincero ma è un vorace tormento. Sono dalla parte di chi parla di sè per essere ascoltato, senza doversi sottoporre alle imposizioni di chi vuole regolare la vita altrui. La conclusione è chiara sintesi delle tue idee.

il 21/10/2013 alle 15:32