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Pubblicata il 16/10/2013
il sole stampava
misteriosi arabeschi
tra le rossastre viti
ormai in coma;
-avevano dato frutti di sangue-
tremanti i pampini
ai primi venti d'ottobre
si lasciavano cadere, esausti.
memori di fertilità recenti
i ceppi, odiavano, ora
il tenue sole
che poteva fecondarli ancora.
il vigneto appariva
come un campo di croci
all'ignaro passante.
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complimenti hai descritto molto bene questo angolo giorno di autunno marinella

il 16/10/2013 alle 16:59
Jul

Originale, interessante, un po' diversamente diversa...

il 16/10/2013 alle 20:21

Una visione molto particolare e nuova della natura, che addirittura odia il sole fuori tempo. Molto,bella.

il 16/10/2013 alle 20:32

Introvisione

il 16/10/2013 alle 20:41

Leggo un testo molto triste perchè la descrizione e le sensazioni provate in questa stagione, sono molto personali. "I ceppi odiavano il tenue sole" penso abbia un doppio significato. Buona giornata

il 17/10/2013 alle 11:14

lo vedevano come un amante che non ama più...che si era raffreddato nei loro confronti. sì, hai ragione sulla "tristezza" ho scritto questi versi nel periodo più nero della mia vita.

il 17/10/2013 alle 11:27

grazie per i commenti anche agli altri...

il 17/10/2013 alle 11:28

Hai descritto la vite per come vive e di ciò che rimane di lei in autunno. Se la poesia si riferisce ad un momento particolare che tu attraversi, sappi che la vita non va mai in letargo...vive sempre. Bellissima poesia un saluto eclisse.

il 19/10/2013 alle 12:40

sei un tesoro Eclisse. Grazie.

il 19/10/2013 alle 16:13

lugubre, tenebrosa e per questo affascinante... brava..ciao

il 23/10/2013 alle 01:21

bellisima. grande sensibilità. ciao.

il 24/10/2013 alle 12:21

molto cruda ma veramente bella nell'espressione,ciao

il 24/10/2013 alle 17:46