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Pubblicata il 13/10/2013
E sono qui, ad inventarmi le ore, in questa domenica senza calore; il telefono muto mi lascia pensare, compagno nei giorni feriali tuffato nell'oblio quando la campana suona i rintocchi, nella pazienza di vivere ho inserito anche questo. Stamani, una coccinella, s'è posata sopra la mia mano. Lacrime trattenute per la fortuna che non ho avuto mai e se, e quando, sono stato io attore in amori impossibili con donne disgiunte ai mariti, rubando carezze donando il mio cuore nell'illusione di un amore, affogando nel profumo che dalle narici mi prende, e avvolge, grattando lo sconforto di ieri nello scompenso delle sere inutili e sciocche. Come la solitudine. Come questa domenica di vuoto e di pensieri dove il ricordo brucia la pelle, di una serenità perduta, quando non ebbi ritorno nella guerra contro me stesso.
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mi soffermo sulla coccinella,siamo in molti ha non aver avuto fortuna in un modo o nell'altro,un salutone

il 14/10/2013 alle 12:34

Silenzi squillanti

il 14/10/2013 alle 22:01