E sono qui, ad inventarmi le ore, in questa domenica senza calore; il telefono muto mi lascia pensare, compagno nei giorni feriali tuffato nell'oblio quando la campana suona i rintocchi, nella pazienza di vivere ho inserito anche questo. Stamani, una coccinella, s'è posata sopra la mia mano. Lacrime trattenute per la fortuna che non ho avuto mai e se, e quando, sono stato io attore in amori impossibili con donne disgiunte ai mariti, rubando carezze donando il mio cuore nell'illusione di un amore, affogando nel profumo che dalle narici mi prende, e avvolge, grattando lo sconforto di ieri nello scompenso delle sere inutili e sciocche. Come la solitudine. Come questa domenica di vuoto e di pensieri dove il ricordo brucia la pelle, di una serenità perduta, quando non ebbi ritorno nella guerra contro me stesso.