sono un arcidiacono,
ma non mi ha dato un messale un indiano-
non sono degno!
sono un credente,
ma lui dimentica le sue preghiere-
non sono del suo regno!
dice che ami la gente,
ma mai e' obbediente!
dice che crede in Suo Dio,
non crede nel Mio!
pensa che i nostri Dei siano inuguali-
non vale
parlare piu' con lui-
non crede,
un erede
delle parole pronunciate al vuoto,
qual'e' il suo motto?
qual'e' il suo umanesimo?
qual'e' il suo amore?
muore
pian-piano il giorno
sotto la sua sciarpa
che lo separa dal cielo,
il velo
non rispetta niente,
piange e si pente,
sono lento
nell'ira-
e' una credenza diversa,
e' un'altra vira*,
e' un tabu'
del suo tribu',
della sua casta...
prega e non basta
di essere fedele
nei confronti di me,
un credente diverso...
si annuncia il suo verso
verso
lo stesso cielo,
sotto le stesse stelle...
cadon' le foglie,
cadono le mele
delle amicizie,
delle attegiamenti...
le sillabe richiamano i venti
fra le denti
delle incredenze...
ma noi ci diciamo "ciao!",
perche' sappiamo questa parola,
perche' lo fanno gli altri,
la gente che conosciamo...
dice che creda, dice che ami...
oh-mmmm!
ivan Petryshyn