Nei miei sogni non ci sarai,
nel destino originale delle parole,
né ci sarai in un numero di telefono
o nel colore di un paio di guanti, di una blusa.
(Il Futuro, Julio Cortazar)
mi preparo come sempre,
ormai da qualche anno,
- allodola giustiziata, conato
di entusiasmo-
e mi libero il pettorale dallo
spolverino di menestrello.
indosso una pochette, viola
come labbra sedotte da uno
spavento.
"Pronto, è la Glavour Entertainment
vorremmo proporle un affare
che renderà facile il suo consumo.
aspirapolveri monouso in fibra
oceanina, più pompa detergente
in omaggio. Non riattacchi, non le
ho ancora fatto sentire l'instancabile
rumore della motoretta a trazione..."
il tendone del circo Gaudì si apre
proprio dinnanzi alla mia Dacia
ossidata; questa volta è assente
il ballo dei posteggiatori, proprio
oggi che volevo dissotterrare il
tagliando e fare loro una montagna
di auguri.
"Si, signora, pagabile anche a rate.
l'anticipo fa mille euro, e le abboniamo
le sovrattasse per la spedizione.
che ne dice, signora?
vorrebbe che il nostro tester venisse
a casa sua, per una dimostrazione di prova?
non riattacchi, signora..."
la sera custodisco il vestito aziendale
in una cerata senza cerniere.
Giuro, soffoco a ogni battito
di quel rondinello a cucù,
storpio e con le lancette inferme;
vorrei sgasarne le molle e lasciarlo libero
di fischiettare.
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