PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 04/10/2013
Posato sull’asfalto come decalcomania
guardi il mondo vecchio di passate novità
nel suono che ripete se stesso
lungo la sinusoide della noia.
simbionte filosofico del padrone in tuta
non hai più saliva per gioire o dolerti
e la coda posata flaccida scodinzola solo
quando l’abitudine non persa del cibo
allieta il tuo ormai scazzato vivere.
quanti ne hai visti di automobilisti
tirar fuori il pistolone del self-service
a nutrire loro costoso giocattolo
e quante fisionomie d’allegria o tristezza
hanno impressionato il tuo occhio
opacato nell’abitudine del simile.
non ti serve abbaiare
perché tanto il rombo dei motori
ha coperto la curiosità del suono
e non ti serve fiutare
perché tanto ti sollazzi
nell’aroma dei puri ottani.
anche se sei grande e grosso
all’apparenza minaccioso
nessuno scendendo dal veicolo
teme una minaccia inesistente...
perché sembri il cucciolone di tutti
ed il trastullo simbolico d’infiniti padroni
che divorano la strada
mentre tu
guardandoli allontanarsi
divori la tua anima
sciogliendola nella tenerezza
della vecchiaia che passa e...
non fa più male a nessuno.
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Ma che bella Francesco! Ho visto nitidamente le immagini, l'ambiente, ho sentito anche l'odore acre della benzina... E quella coda... E quegli occhi rassegnati. Se non la conosci ti invito ad ascoltare una canzone cantata da Zucchero e scritta da De Gregori, il titolo è "Tobia". Parla del'abbandono, e non è questo il caso. Ma quella musica la sento come colonna sonora della tua poesia. Ciao,patty

il 04/10/2013 alle 07:08

bella bravo :-)

il 04/10/2013 alle 11:58

molto bella,io che adoro i cani e ho un bernese che mi adora,mi ha fatto emozionare,grazie x averla scritta marinella

il 04/10/2013 alle 12:57

Visione della vera anima del mondo... quella animale!

il 04/10/2013 alle 14:03

Un percorso di vita vissuta raccontato in modo eccellente. ALEX.

il 05/10/2013 alle 20:18