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Pubblicata il 29/09/2013
Vagar nell' evocato oblio del tempo, e letizia asservita a cio' che corpo accinga, ad umana vestizione di impalpabili virtu'.
errante in flebile sperar crebbi, nell'isperato abbandono del verecondo io.
spoglio dell'ego che affligger voglia, invocar gloria in trasfigurata onta seppi, e afflizione remissivo dolerne,
e pur uomo, stravolga cio' che impuro possegga e degno intelletto in genuina audacia, di inibita tentazione renda cosciente speranza in timida redenzione.
oltre la pura espressione d'essere , illuminata misericordia giungervi nel cor qual patria di vissuto conforto,
rimanga custode di ricercato amor verbo profuso nell'infinito amar .
unite nel gracile rimpianto ricordi sparsi ove scrutarne bonta' nel sanato ornamento e vanto di gioie attese dipingano i recessi del cor.
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Seducente Requiem.... bravo amico Diego!

il 29/09/2013 alle 17:34

una parola sola immensa,ciao

il 30/09/2013 alle 16:32