PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 22/09/2013
Son corpo vitreo; risplendo
fagocitando fotoni

sottilmente respiro
sull’orlo d’un bicchiere

- Sentiamo d’essere sempre in bilico
perché dobbiamo avere una scusa per resistere
come dei funamboli che nessuno vede
sospiriamo gioia nel crepuscolo dell’assenza
aspettando che l’amore possa salvarci -

sugli occhi gocce di latte nero
nascondono l’animo e il tempo;
è vertigine nel mio pensiero
grido bianco giunto dal gelo

padre confessa…
o taci o non apparire affatto

oltre l’affetto cosa si nasconde?
mondi sommersi mi sovrastano
pensieri nascondono il divino
nell’oblio, disperdendosi in un grido

- Vogliamo credere che la realtà sia distorta
perché non possiamo accettare la crudeltà dell’uomo
come unità immaginarie di numeri complessi
ci associamo alla semplicità che completa l’emozione
cercando l’operazione che ci renda completi -

c’è tutto da vivere e nulla da capire

- Ma i perché giungono sempre alla fine -

.A.G.
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Una carezza!

il 23/09/2013 alle 01:21

Immagini poetiche potenti. Dal titolo alla chiusa, un susseguirsi di emozioni.Baci,patty

il 23/09/2013 alle 07:33

"c’è tutto da vivere e nulla da capire", mi sembra la frase chiave della tua impegnata poesia. Ma è un pensiero tremendo, non ci differenzia da altri esseri viventi: famiglia OMINIDI, genere HOMO, specie SAPIENS. Forse è proprio così. Ciao, Fabricio

il 23/09/2013 alle 11:11

tutti i tuoi testi cosi profondi riflessivi impegnativi sono una bellezza,leggerli ci arricchisce marinella

il 23/09/2013 alle 20:58

Significativa poesia sull'inquietudine che ci vede "funamboli" illusi che l'amore possa salvarci ... da cosa poi? Se non da se stessi. Crisi della fede il passo più ovvio a tanto mal-essere e crisi della scienza che si arroga il primato di dare risposte. Non sono daccordo sulla chiusa: tutto è da capire nella vita, tutto diviene consapevolezza alla "missione" di uomo e tutto per affrontare nel migliore dei modi la prova finale :la morte lasciando l'eternità in eredità a chi in vita ci ha amato. Ciao!

il 23/09/2013 alle 22:04

Quanti perché nella nostra vita...E allora ci dibattiamo tra mille dubbi e cocenti inquietudini, passando da un filo all'altro, mentre il vuoto si spalanca, lasciandoci attoniti. Eppure continuiamo a vivere e il cuore pulsa sempre, forse per un amore o per altro. La tua poesia, Andrea, è così bella, che mi ha spinto a riflettere sulle mie vicende esistenziali. Bravissimo!

il 24/09/2013 alle 23:51

Ci hai messo molto impegno in questa poesia. Bravo

il 28/09/2013 alle 14:18

si cambia di continuo caro fabio, anche se spesso ironicamente il cambiamento è solo apparente e serve solo a sottolineare quanto prima già era presente...grazie però ti abbraccio, andrea.

il 28/09/2013 alle 14:48

ringrazio, ciao maurizio

il 28/09/2013 alle 14:48

dolce patty ti ringrazio un dolce abbraccio.

il 28/09/2013 alle 14:48

è un verso che ho reso male....me ne sono accorto con la rilettura...il suo significato è quello più palese del vivere secondo il carpe diem ma in realtà in modo più profondo e che sento di più intendo dire che c'è da vivere tutto, ovvero l'interezza della vita, nel suo bene e male, e che c'è il nulla, inteso come vuoto, indifferenza, interiore e non da comprendere....grazie caro Fabri dell'occasione di chiarire...ti abbraccio, andrea.

il 28/09/2013 alle 14:51

grazie cara marinella....forse l'ho complicato un po troppo questo...ti ringrazio ancora, ti abbraccio, andrea.

il 28/09/2013 alle 14:52

il passaggio del padre cara rosi, solo per precisare non è da intendersi come un dubbio di fede, quanto piuttosto in senso reale, e quindi la figura del padre è in senso più semplice, non religioso ma famigliare...riguardo la frase, ho chiarito nel commento a fabricio....ti ringrazio dell'importante passaggio, un caro saluto, andrea.

il 28/09/2013 alle 14:55

cara elisa, grazie..più che impegno ci metto me stesso, mi lascio andare, l'unica fatica se si vuol così definirla è la ricomposizione in forme che voglio di quanto scrivo...grazie ancora ciao

il 28/09/2013 alle 14:56

Caro Ignazio le tue parole mi sono care e denotano la tua giusta comprensione, a tutti i livelli, di questo mio testo...se ne è nata una riflessione è merito sicuramente del tuo animo e pensiero, predisposti ad una lettura introspettiva del tutto e di te stesso...ma ti ringrazio della qualità aggiunta al mio scritto, detto da te significa molto, ti abbraccio e ringrazio, Andrea.

il 28/09/2013 alle 14:58

Il sottile respiro sull’orlo d’un bicchiere non è quello di un ubriaco bensì la posizione che il poeta assume per meditare sul valore della vita. Li chiamerei versi per una elaborazione intensa della verità. La vita c’è, il poeta sa che è un dono e anche che i doni possono essere sì criticati ma vanno sicuramente apprezzati. Pur se sempre in bilico, bisogna resistere alle sue incertezze, ma credere nella vita e viverla in ogni modo e ad ogni costo. Trovo poi gradevolissimo il valore dato all’amore, ancora di salvataggio in ogni momento. I miei rallegramenti Andrea, come sempre immutati.

il 28/09/2013 alle 16:17

C'é tutto da vivere e nulla da capire.... hai ragione, la vita é da sentire e nn da capire....

il 29/09/2013 alle 13:16

il pensare diventa opera d'arte bravo,purtroppo molti perche' rimarranno tali ,ma non ce da prendersela piu' di tanto,un affettuoso saluto

il 10/10/2013 alle 18:03

Caro Ugo ti ringrazio della profonda e lucida analisi, ti abbraccio e con stima ti saluto^^, andrea Grazie Alice della comprensione, un caro saluto a te^^, e grazie a te caro amico paolocci^^...scusatemi il ritardo di replica, andrea.

il 23/10/2013 alle 00:22

l'amore salva sempre

il 24/10/2013 alle 07:36

quando è vero sì....grazie del prezioso pensiero, ciao

il 25/10/2013 alle 14:56