Immagini poetiche potenti. Dal titolo alla chiusa, un susseguirsi di emozioni.Baci,patty
"c’è tutto da vivere e nulla da capire", mi sembra la frase chiave della tua impegnata poesia. Ma è un pensiero tremendo, non ci differenzia da altri esseri viventi: famiglia OMINIDI, genere HOMO, specie SAPIENS. Forse è proprio così. Ciao, Fabricio
tutti i tuoi testi cosi profondi riflessivi impegnativi sono una bellezza,leggerli ci arricchisce marinella
Significativa poesia sull'inquietudine che ci vede "funamboli" illusi che l'amore possa salvarci ... da cosa poi? Se non da se stessi. Crisi della fede il passo più ovvio a tanto mal-essere e crisi della scienza che si arroga il primato di dare risposte. Non sono daccordo sulla chiusa: tutto è da capire nella vita, tutto diviene consapevolezza alla "missione" di uomo e tutto per affrontare nel migliore dei modi la prova finale :la morte lasciando l'eternità in eredità a chi in vita ci ha amato. Ciao!
Quanti perché nella nostra vita...E allora ci dibattiamo tra mille dubbi e cocenti inquietudini, passando da un filo all'altro, mentre il vuoto si spalanca, lasciandoci attoniti. Eppure continuiamo a vivere e il cuore pulsa sempre, forse per un amore o per altro. La tua poesia, Andrea, è così bella, che mi ha spinto a riflettere sulle mie vicende esistenziali. Bravissimo!
si cambia di continuo caro fabio, anche se spesso ironicamente il cambiamento è solo apparente e serve solo a sottolineare quanto prima già era presente...grazie però ti abbraccio, andrea.
è un verso che ho reso male....me ne sono accorto con la rilettura...il suo significato è quello più palese del vivere secondo il carpe diem ma in realtà in modo più profondo e che sento di più intendo dire che c'è da vivere tutto, ovvero l'interezza della vita, nel suo bene e male, e che c'è il nulla, inteso come vuoto, indifferenza, interiore e non da comprendere....grazie caro Fabri dell'occasione di chiarire...ti abbraccio, andrea.
grazie cara marinella....forse l'ho complicato un po troppo questo...ti ringrazio ancora, ti abbraccio, andrea.
il passaggio del padre cara rosi, solo per precisare non è da intendersi come un dubbio di fede, quanto piuttosto in senso reale, e quindi la figura del padre è in senso più semplice, non religioso ma famigliare...riguardo la frase, ho chiarito nel commento a fabricio....ti ringrazio dell'importante passaggio, un caro saluto, andrea.
cara elisa, grazie..più che impegno ci metto me stesso, mi lascio andare, l'unica fatica se si vuol così definirla è la ricomposizione in forme che voglio di quanto scrivo...grazie ancora ciao
Caro Ignazio le tue parole mi sono care e denotano la tua giusta comprensione, a tutti i livelli, di questo mio testo...se ne è nata una riflessione è merito sicuramente del tuo animo e pensiero, predisposti ad una lettura introspettiva del tutto e di te stesso...ma ti ringrazio della qualità aggiunta al mio scritto, detto da te significa molto, ti abbraccio e ringrazio, Andrea.
Il sottile respiro sull’orlo d’un bicchiere non è quello di un ubriaco bensì la posizione che il poeta assume per meditare sul valore della vita. Li chiamerei versi per una elaborazione intensa della verità. La vita c’è, il poeta sa che è un dono e anche che i doni possono essere sì criticati ma vanno sicuramente apprezzati. Pur se sempre in bilico, bisogna resistere alle sue incertezze, ma credere nella vita e viverla in ogni modo e ad ogni costo. Trovo poi gradevolissimo il valore dato all’amore, ancora di salvataggio in ogni momento. I miei rallegramenti Andrea, come sempre immutati.
C'é tutto da vivere e nulla da capire.... hai ragione, la vita é da sentire e nn da capire....
il pensare diventa opera d'arte bravo,purtroppo molti perche' rimarranno tali ,ma non ce da prendersela piu' di tanto,un affettuoso saluto
Caro Ugo ti ringrazio della profonda e lucida analisi, ti abbraccio e con stima ti saluto^^, andrea Grazie Alice della comprensione, un caro saluto a te^^, e grazie a te caro amico paolocci^^...scusatemi il ritardo di replica, andrea.