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Pubblicata il 22/09/2013
nel moto imperitur parvenze offuscassero soggiaciute lacrime, e sensi evolversi in ricordevole anfratti di spiccati cenni, siffatta vita .Fui, cio' che fui e fremito giacervi volli, e uomo divenir la cui dimora nell'intelletto adagiai, rassicurandovi mente in perdurevole verita', e ponderar attesa, in spenta coscienza, ove ricercar respinga flebile speranza rattristandone evocati pensieri.
senza fine, tradito dal senno ormai rapito dal tuo ricamato volto reso inerme l'istinto e soggiogai il rimpianto ed alterai l'ego nel vellutato pianto.
candor che resti in cor posar su gote ed occhi spenti in riflesso, vulnerabile e perso nel retaggio di un respiro ove la fine e' puro inizio.

james,September,22, 2013
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Dai sempre il massimo! :-) patty

il 22/09/2013 alle 17:58

grazie e buona buona domenica diego bacioni

il 22/09/2013 alle 18:05

su tutto la fine ho adorato....complimenti diego...ciao^^, andrea.

il 22/09/2013 alle 18:20

Dall'inizio alla fine! Diego, amico caro!

il 22/09/2013 alle 19:16

molto interessante,bella da votare marinella

il 23/09/2013 alle 20:52

ben articolata

il 13/10/2013 alle 18:41