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Pubblicata il 20/09/2013
Da piccola, ricordo un albero
di Natale, mai finito..
ricordo il pianto di mia madre,
ad ogni partenza, troppo crudele,
per essere accettata.
poi gli anni delle privazioni e sacrifici,
ed intanto, noi crescevamo,
prima adolescenti e poi adulti.
siamo stati bravi figli, e non ti abbiamo
mai deluso,né messo in imbarazzo.
negli ultimi anni della tua vita,
io ho cercato di accudirti,
meglio che potevo, eppure
non ci siamo mai capiti abbastanza.
abbiamo avuto spesso scontri violenti,
ma inconsapevolmente,il nostro
legame era forte e saldo.
ora che non ci sei più, mi sorprendo
spesso a pensare a te, e allora
ti rivedo tra gli spazi di casa mia, e mi manchi.
ripenso alla tua prima ed unica carezza,
alla leggerezza della tua mano, consolatrice
di un momento di mio estremo dolore.
vorrei poter tornare indietro per poterti dire:
''Papà! perché non lo hai mai fatto prima?''
io ti avrei amato allo stesso modo,
ma sarei cresciuta con la consapevolezza
che anche tu mi amavi.
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Le parole non dette, i gesti non fatti, vale per tutti questo rimorso sempre tardivo. Bella.

il 21/09/2013 alle 10:05

Bravissima, devotissima Figlia!

il 21/09/2013 alle 15:08

Molte persone non esternano il proprio amore usando le carezze, ma nel profondo del cuore c'è tutto l'amore che un figlio può avere. Io somiglio molto a tuo padre...le mie carezze parlano nel buoi quando i figli dormono. E' molto bella questa tua dedica e anche se la sua carezza è arrivata tardi, ora sai che ti amava. Un saluto Eclisse.

il 21/09/2013 alle 16:16

l'abitudine è di per sè un attaccamento. non ti accorgi del pieno, ma ti accorgi del vuoto.

il 21/09/2013 alle 18:44

Grazie, ....una dedica che avevo quasi dimenticato.

il 23/07/2018 alle 18:30