Si sfarinano le notti avvolte in un impeto
senza guardia, né peso.
arrossisco ancora al riquadro
di quelle macchie spettinate,
l'origine sfalsata del dolore sta
su quella corolla in fiamme,
sulle pieghe del cuscino
riverso verso angoli di bosco.
scusa se non ho ancora l'imbroglio
della perdizione dalla mia parte,
ho scacciato i tentacoli di piovre
astute e balbettanti.
per avere in mano oggi e soltanto
la mimosa impiastricciata del tuo
cuore, che poso sulla striscia monocorde
di salive e bivacchi.
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