vicino e timido di bacche umide
è il risveglio del bosco
e tu consolatore fisso
guardi il mio passo incerto
che ai piedi del tuo canto eterno
io riporto.
d'umore piangi con me
tra le nubi parzialmente coperto
e poi deponi piano il manto
e scrolli il tempo.
in quell'obliquo raggio
ho raccolto un messaggio
eppur nel sentire perso
m'arriva preciso al cuore.
vivo quell'alito sereno di vento
che rialza al cielo il capo
e dà un nuovo inizio
al nostro duplice concerto.
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