I tuoi ricordi con questa tua meravigliosa poesia introspettiva li hai scolpiti nell'anima, anche perché rivedo un po' la mia giovinezza. Ecco le luci, come i colori, quando tentavi di annullare il senso di vuoto e tutto si confondeva. Quante volte abbiamo pensato: "Domani sarà tutto diverso", perché durante l'adolescenza il sentiero delle possibilità era proprio ricco. Ed ecco che affiora nella tua anima la voglia di andare oltre e fantasticare, sognare. Forse è questa la tua grande conquista, al di là di tutto, delle delusioni, della nebbia. Sì, un po' si rimane soli, ma probabilmente è il prezzo da pagare alla nostra voglia di esserci sempre..... Grazie, per aver permesso, con la tua meravigliosa poesia, di entrare nei miei ricordi....Bravissimo Andrea!
Ecco, una elegia così non saprò mai scriverla, con questo ritmo leggero, questo tono intenso, questa tristezza avvolgente. L'attimo non si può fermare, solo Peter Pan ci riuscì. Mi hai emozionato, Andrea.
Bella questa descrizione dei ricordi che hai stampato dentro la tua materia grigia. Questi colorati ricordi sono venuti a galla in un momento di solitudine, a novembre il mese più triste dell’anno. Descrivere i ricordi, è un poco come rivivere quei dolcissimi momenti di vita ormai andata. Eri un bravo bimbo accudivi nonna e amavi gli animali. Mi ha colpito molto l’espressione: “Mi vedi, mi vedi?”. Certo che mamma ti vedeva, solo che era presa da tante preoccupazioni, lavoro ecc. ecc. Le madri vedono sempre tutto, anzi STRAvedono per i loto figli, loro vorrebbero solo vederli felici e sereni. Andrea, ogni tanto frena la corsa ….......... le margherite sbocciano ancora. Bravissimo
Carissimo il tuo specchio interiore lancia bagliori chiao-scuri. I tuoi versi sono talmente intimi e personali che non voglio interferire con le mie parole, ma con il mio abbraccio si.patty
Ringrazio tutti....elisa, una precisazione, le domande sono rivolte al lato paterno...caro fabricio, tu hai grandi capacità, più di me, ognuno al suo unico stile, ed è meraviglioso in quello...un grazie speciale a te Ignazio...buona serata^^
Non riesco a risponderti cade la connessione... anche ieri sera, volevo ringraziarti per il commento e per la canzone che mi avevi suggerito, che tra l'altro è stupenda, ma non sono riuscita. Proverò più tardi o domani mattina. baci
Ok...quando la connessione gioca tiromancini, bisogna spettare che si riassesti...grazie ancora, anche per la garbatezza...Un abbraccione, andrea^^
è un testo colloquiale quieto e tranquillo senza particolari woli pindarici ma tale da adattarsi un po' a tutti dowe tutti ci trowano del sè. c'è una sorta di tendenza al ritornello dei concetti con una frase ipotetica reiterata del secondo tipo impura "se fosse rimasto così ora sarebbe diwerso". infatti c'è una protasi del terzo tipo con una apodosi del secondo tipo quando awrebbe dowuto essere "se fosse rimasto così ora sarebbe stato diwerso" protasi ed apodosi del terzo tipo" o dell'irrealtà. non so cosa wolessi dire ma penso che la commistione d'una protasi del terzo tipo dell'irrealtà ed una apodosi del secondo tipo della possibilità ingeneri in ogni caso un effetto poetico probabilistico d'indubbio interesse. è come se wolessi cambiare la realtà ma non lo puoi owwiamente fare, però non ne escludi totalmente la possibilità che si riawweri :-)))). Però se si considera rimasto come una sorta di "aggettwo" allora la protasi potrebbe al limite considerarsi del secondo tipo.....:-))))i
dimenticawo dirti che la lettura è stata molto piacewole, quindi un sacco di calamai per te.
Ti ringrazio Francesco dell'accurato commento...ho voluto ripetere quella frase perchè significativa per me, il senso è più o meno quello che hai espresso tu...riguardo alle disposizioni logiche della frase non è stata una cosa ragionata, ma spontanea...grazie, buona serata, andrea