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Pubblicata il 11/09/2013
Sei gia' morto:
sei stato poco accorto.
non hai voluto ascoltare;
non ti sei scomodato
a riflettere sull'evidenza,
ormai distolto
dall'impazienza di correre,correre.
riposerai per sempre in una nuda bara;
in compagnia di famelici vermi
che faranno un pasto appetitosd
delle decomposte membra.
nessuno ti rimembra,
non sei nato per molti;
ed ora sei qui
a subir il giudizio degli stolti.
resurrezione un giorno
non conoscerai.
non ti sei sforzato di credere
in una fede che non tradisce
e che solo gli empi sfinisce.
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Quella fede che non tradisce parla di un Dio - non il Padre, ma il Figlio - molto più misericordioso di quello che esprimono i tuoi versi. Leggi l'odierna lettera del Papa a Repubblica.

il 11/09/2013 alle 13:43

Ti abbraccio!

il 11/09/2013 alle 21:41

:-)

il 12/09/2013 alle 09:44